In realtà mi pare che nessuno avesse notato quello che dicono i DS (e per questo l'ho torvato interessante): la scarsa abitudine a carreggiate cosi larghe e quindi la confusione nel fare le traiettorie incrociandosi/stando paralleli spesso.
Forse, se ci fosse più abitudine a percorsi del genere vedremo corse diverse, con più treni paralleli.
Non sarà un caso che alcuni sprinter, anche esperti, si siano un po' persi per strada. Si vedevano tanti corridori a girarsi per cercarsi tra di loro (la DSM con Welsford, Laporte-van Aert, etc..).
Comunque erano 40 anni e passa che non finivano in un autodromo quindi non credo lo rivedremo presto