Gare Van Wilder vince la 3 valli varesine e poi esprime la propria rabbia

mauretto

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Potrebbe, ma si innescherebbe un contenzioso dall' esito non certo, sia a livello legale che sportivo. Per dire, chi può garantire che un giudice francese non assegni alla ASO un risarcimento colossale, o che il "giro dell' Esagono" non abbia lo lo stesso appeal mediatico del marchio del Tour de France? Magari se chi organizza il "Giro dell' Esagono" distribuisse ingaggi principeschi, ma di nuovo poi come rientri se invece che guadagnare 20-30 milioni li rimetti? La UCI poi non ha alcun interesse, perchè nulla guadagna oggi e nulla guadagnerebbe domani...



Poi però si deve accettare che il ciclismo cessi di essere quello che è oggi e diventi un qualcos'altro. E temo che non ci sia la certezza che sarebbero più i nuovi fan acquisiti di quelli che verrebbero persi. Immagina cosa leggeremmo qua se la presentazione delle squadre fosse fatta come han fatto la presentazione dei piloti al GP a Miami, con paillettes, coriandoli e cheerleader...

Io ho un sospetto: quando una cosa non la si fa, è perchè non conviene farla: perlomeno per la maggioranza degli attori coinvolti. Che se c'è da guadagnare nessuno si tira indietro, di solito.
Non so , secondo me , sarò banale, ma nel ciclismo vedo un immobilismo generale. E ci metto anche la maggioranza di noi appassionati, non vediamo di buon occhio nessun cambiamento di qualsiasi tipo, che sia tecnico , organizzativo etc...sono tutti molto legati alla tradizione, nessuno che vuole uscire dalla comfort zone.
Anche qua sul forum, come fai notare tu, quando esce una notizia di qualsiasi tipo di novità nel mondo del.ciclismo piovono più critiche che altro. Poi con il tempo viene metabolizzata, ma sul momento....
 
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Corrette le virgolette, perché parlare di uci che "obbliga" o anche solo faccia pressioni sugli organizzatori per le questioni economiche è il solito non sapere cosa fa l'uci...
In teoria una certa "moral suasion" potrebbe farla.
In pratica ASO ed RCS gli farebbero delle grasse pernacchie, ben sapendo che a) l'UCI non ha nè l'interesse nè la capacità di andare allo scontro b) l'esito sarebbe tutt'altro che scontato

Non so , secondo me , sarò banale, ma nel ciclismo vedo un immobilismo generale. .
Su questo non so darti torto, anche se più che di immobilismo io parlerei di poca vera professionalità. Però, come ho scritto in precedenza, è una questione di interessi e di costi, di opportunità ma anche di rischi. Gli unici che potrebbero avere interesse a cambiare le cose sono le squadre, ce le vedi a "scioperare" compatte contro ASO e RCS quando non riescono neanche a mettersi d'accordo per ridurre/neutralizzare una tappa col maltempo? Ma anche se fosse, se poi Amaury tiene duro, fa il Tour con squadre di seconda o terza fascia e ha gli stessi ascolti tv, poi che fanno? Tornano indietro col cappello in mano?
 
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Leggo di presunte 'ricchezze' degli organizzatori, e di povertà delle squadre, ma non viene citato un dato.
Ne tiro fuori qualcuno io: secondo il bilancio 2022, l'utile di RCS Sport è di poco superiore ai quattordici milioni di euro su un fatturato di cinquantacinque (https://www.ufficiocamerale.it/2012/rcs-sport-spa).
Ciò vuol dire che se, per assurdo, RCS Sport volesse sponsorizzare una squadra ciclistica top investendo tutti i suoi utili, non riuscirebbe nemmeno ad essere lo sponsor principale, dato che le prime tre viaggiano con budget tra i 50 ed i 60 milioni / anno: https://procyclinguk.com/what-are-the-budgets-of-the-worldtour-cycling-teams-in-2023/.
Se poi l'UCI, per ipotesi, 'obbligasse' RCS Sport a distribuire una parte degli utili alle squadre, diciamo i due terzi, a quelle che partecipano al Giro (dieci milioni mal contati), ogni team riceverebbe meno di mezzo milione di euro all'anno. Sufficienti a malapena a pagare un mese di stipendio di Pogacar o di Roglic alla Bora (se sono vere le cifre che si sono lette in questi giorni). O tre mesi di Viviani (https://www.oa sport.it/2023/01/qua...r-ricoperto-doro-viviani-il-miglior-italiano/).
E stiamo parlando della seconda azienda organizzatrice di gare al mondo.
Siamo sicuri che questo risolverebbe qualche problema, o piuttosto sarebbe un bel deterrente per gli organizzatori dall'investire nella loro attività?
(Per ASO, vedi https://www.pedalsure.com/blog/the-economics-of-the-tour-de-france)
Quello che suggerisce @mauretto però non è una semplice distribuzione degli utili attuali, ma una gestione diversa che punti ad aumentare i fatturati e quindi a creare un margine di manovra per operazioni di ritorno per le squadre.
Ho gi scritto perchè sono scettico della fattibilità della cosa su diversi piani, ma tant'è.
 

Ser pecora

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In teoria una certa "moral suasion" potrebbe farla.
In pratica ASO ed RCS gli farebbero delle grasse pernacchie,

Non è nei suoi compiti. L'Uci ci azzecca niente con l'organizzazione delle corse. Stabilisce solo il calendario per le corse che si iscrivono (sottostando ai regolamenti per farlo).
Di fatto gli unici interlocutori dell'Uci sono federazioni e Cio, non gli organizzatori delle corse. L'Uci non ha alcuna voce in capitolo sulle questioni economiche, diritti tv, etc...

I compiti dell'Uci da statuto sono:

-organizzare i mondali (di tutte le discipline, non solo la strada)
-promuovere il ciclismo (in senso lato)
-promuovere la lotta al doping (sempre in senso lato, perché tecnicamente se ne occupano Wada e ITA)
-fare i corsi di formazione (direttori sportivi -via federazioni-, tecnici, agenti, etc..)
-stabilire i calendari delle corse
-redigere e far rispettare i regolamenti di corsa e tecnici (omologazione materiali)
-aiutare il Cio ad organizzare gli eventi ciclistici delle olimpiadi

Fine.

ps
anni fa c'era stato tutta una questione con una sorta di minaccia da parte dell'UCI al Tour di escluderlo dal calendario. Risposta: "accomodatevi". Cosa gliene frega ad ASO di essere evento Uci...
 

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Non è nei suoi compiti.
...
I compiti dell'Uci da statuto sono:
...
-promuovere il ciclismo (in senso lato)
Appunto, se aumenta l' "impatto mediatico" del ciclismo direi che il ciclismo viene promosso.
Poi quello che è scritto negli statuti sappiamo che vale poco più dell' inchiostro che lo compone. Se l'UCI avesse la possibilità di tagliarsi una fetta lo farebbe eccome...

anni fa c'era stato tutta una questione con una sorta di minaccia da parte dell'UCI al Tour di escluderlo dal calendario. Risposta: "accomodatevi". Cosa gliene frega ad ASO di essere evento Uci...
Appunto quello che scrivevo prima. Se sei l'uomo con la pistola prima di far incazzare l'uomo col fucile forse è meglio pensarci bene ;-)
 

Ser pecora

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Appunto, se aumenta l' "impatto mediatico" del ciclismo direi che il ciclismo viene promosso.
Poi quello che è scritto negli statuti sappiamo che vale poco più dell' inchiostro che lo compone. Se l'UCI avesse la possibilità di tagliarsi una fetta lo farebbe eccome...

Se si vogliono fare delle critiche all'Uci materia ce n'è sicuramente, ma non imputandogli cose che nemmeno gestisce.

Se no siamo in zona solita narrativa populista stile "l'uci è il governo del ciclismo e dovrebbe fare questo e quello", "alzare la voce", "difendere i nostri interessi", "che minacci ASO", "non serve a niente", "chiudiamola", etc.etc....
 

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Quello che suggerisce @mauretto però non è una semplice distribuzione degli utili attuali, ma una gestione diversa che punti ad aumentare i fatturati e quindi a creare un margine di manovra per operazioni di ritorno per le squadre.
Ho gi scritto perchè sono scettico della fattibilità della cosa su diversi piani, ma tant'è.
Credo che tutti gli attori interessati puntino da sempre ad aumentare i fatturati.
E questo non solo nel ciclismo, ma in tutti i campi della vita reale.
Solo che è la cosa più facile a dirsi, ma più difficile a farsi.
Infatti, tornando al nostro settore, nessuno ha ancora detto cosa farebbe concretamente per aumentare i fatturati, al di là di generiche frasi fatte con buttate dentro due paroline in inglese.
Il prodotto ciclismo questo è oggi, e questo è il suo mercato, televisivo e pubblicitario.
Per cambiare il suo potenziale di mercato, va cambiato il prodotto. Come? Trasformando le classiche in gare a circuito? I grandi giri con partenza ad handicap per i più forti? A me tutte le idee che vengono in mente mi sembrano delle grandi cavolate, se qualcuno ha idee le tiri fuori...

Pensa ad esempio al ciclocross, che in campo ciclistico è un prodotto mediaticamente perfetto per durata, fruibilità, copertura televisiva, interesse delle gare: in quanti lo seguono al di fuori del Benelux? Da quanti è seguito sul forum, cioè da un pubblico già selezionato di amatori e praticanti?
 
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Se si vogliono fare delle critiche all'Uci materia ce n'è sicuramente, ma non imputandogli cose che nemmeno gestisce.

Se no siamo in zona solita narrativa populista stile "l'uci è il governo del ciclismo e dovrebbe fare questo e quello", "alzare la voce", "difendere i nostri interessi", "che minacci ASO", "non serve a niente", "chiudiamola", etc.etc....
Sai benissimo che non è questo quello che ho scritto. Sono convinto, e l'ho scritto prima, che l'UCI prima ancora che la volontà e gli interessi non abbia i mezzi per costringere nessuno a fare o non fare qualsiasi cosa che esuli dalla gestione sportiva.
Resto però dell' idea che il modello attuale sia poco sostenibile e soprattutto poco capace di svilupparsi, e che un atteggiamento puramente "legalistico" ("non ci compete") non sia molto produttivo nel lungo termine. Se scompare una squadra WT (storica, tra l'altro) sia sportivamente che anche mediaticamente non mi pare un risultato di cui andare fieri o per cui mostrare indifferenza.

Per cambiare il suo potenziale di mercato, va cambiato il prodotto. Come? Trasformando le classiche in gare a circuito? I grandi giri con partenza ad handicap per i più forti? A me tutte le idee che vengono in mente mi sembrano delle grandi cavolate, se qualcuno ha idee le tiri fuori...

Pensa ad esempio al ciclocross, che in campo ciclistico è un prodotto mediaticamente perfetto per durata, fruibilità, copertura televisiva, interesse delle gare: in quanti lo seguono al di fuori del Benelux? Da quanti è seguito sul forum, cioè da un pubblico già selezionato di amatori e praticanti?
Esattamente quello che ho obiettato all'inizio e che ha innescato questa serie di messaggi: ho grossi dubbi che ci sia questo "potenziale pazzesco a livello mediatico".
 

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Quello che è evidente è che il "prodotto" va ripensato. O rivalutandolo e quindi aumentando le risorse a disposizione, o scalandolo in modo da ridurre le spese.

Questo però lo dovrebbe capire per prima l'UCI, che non può chiedere per un mondiale (è il caso dell' articolo) opere ed organizzazioni di dimensione che solo poche località sono in grado di sostenere.
 
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Quello che è evidente è che il "prodotto" va ripensato. O rivalutandolo e quindi aumentando le risorse a disposizione, o scalandolo in modo da ridurre le spese.

Questo lo dovrebbe capire anche l'UCI, che non può chiedere per un mondiale (è il caso dell' articolo) opere ed organizzazioni di dimensione che solo poche località sono in grado di sostenere.

Perché, cos'è che chiede l'Uci? Mille milioni di transenne? :roll:

Tutto dipende proprio da cosa uno vuole fare e come lo fa. La società che ha organizzato i mondiali di Bergen nel 2017 è fallita, tanto per dire.

Il problema è che questi eventi: mondiali, olimpiadi, expo, & c. sono raramente eventi che portano guadagni.

“Sporting events are like big parties.They are a break from the daily routine. But they are also expensive, and the costs are very often higher than the revenues, or other perceived non-monetary rewards.” -Norwegian economist Harry Arne Solberg-

La realtà è che sono sempre istanze politiche a cercare spolvero tramite questi eventi*, e poi per giustificarli commissionano "studi" farlocchi che millantano indotti fanstastici.
Uno a caso recente nel citare le "esternalità positive dello Sport System italiano" ci metteva dentro "l’effetto della riduzione della criminalità che potrebbe portare anche a una riduzione dei costi di polizia e non solo dei costi di mantenimento dei condannati e della macchina giudiziaria. Così come si potrebbe aggiungere la produttività del lavoro salvaguardato dalla riduzione dell’incidenza dei tumori".

Calcolando 2300eu pro capite per 15200 (precisi eh!) "soggetti interessati" il risparmio grazie a questo "potrebbe"...

E con questa roba poi trovano gli sponsor.

Quindi prima che ripensato per me "il prodotto" andrebbe capito. Ma mi pare che appunto la volontà non sia nemmeno quella di avere un prodotto.

*e siccome l'evento in se nemmeno basta per darsi spolvero, poi per magia i paesi ospitanti fanno prestazioni incredibili ed irripetibili...
 
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Perché, cos'è che chiede l'Uci? Mille milioni di transenne? :roll:
L'ASO non fallisce, RCS neanche, la società che ha organizzato i mondiali per conto dell'UCI sì e quella che li ha organizzati (sempre per conto dell'UCI) sì o quasi.
Non so cosa chieda l'UCI, ma qualche domanda io me la porrei. Oppure mi potrei trincerare dietro il fatto che "non è compito dell' UCI". Incassare i diritti televisivi dei mondiali si, ma quello fa parte della "promozione del ciclismo" evidentemente ;-)


Il problema è che questi eventi: mondiali, olimpiadi, expo, & c. sono raramente eventi che portano guadagni.
Lo so benissimo, qua da me c'è stata una visiting professor brasiliana che sosteneva, dati alla mano, proprio questo (era il 2016, Olimpiadi di Rio...). Sono eventi politici e come tali andrebbero pensati: vuoi far vedere quanto sei ganzo? ok, fuori i soldi , è un investimento in immagine. Non c'hai i soldi? peccato, lo farà qualcun altro. Ma raccontare balle come riporti anche tu, no davvero.


Quindi prima che ripensato per me "il prodotto" andrebbe capito. Ma mi pare che appunto la volontà non sia nemmeno quella di avere un prodotto.
E' il discorso che facevamo in altro topic, un branco di arruffoni e di ex qualcosa dove quando c'è uno anche solo "normalmente" competente pare un genio. Con queste premesse difficile anche avere un prodotto vendibile, altro che valorizzarlo.
 

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Non so cosa chieda l'UCI, ma qualche domanda io me la porrei. Oppure mi potrei trincerare dietro il fatto che "non è compito dell' UCI". Incassare i diritti televisivi dei mondiali si, ma quello fa parte della "promozione del ciclismo" evidentemente ;-)

"Non so cosa chieda l'Uci" e poi affermare che i diritti tv dell'evento vadano all'Uci imporrebbe una domanda. Ma lascio.
Buon divertimento.
 

mauretto

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Gli unici che potrebbero avere interesse a cambiare le cose sono le squadre, ce le vedi a "scioperare" compatte contro ASO e RCS quando non riescono neanche a mettersi d'accordo per ridurre/neutralizzare una tappa col maltempo? Ma anche se fosse, se poi Amaury tiene duro, fa il Tour con squadre di seconda o terza fascia e ha gli stessi ascolti tv, poi che fanno? Tornano indietro col cappello in mano?
No perchè è una guerra tra poveri, i soldi sono pochi quindi per tenere stretti almeno quelli è meglio stare buoni e con le orecchie basse.
Per questo credo che una media company competente che assicuri una buona iniezione di capitali sarebbe una buona soluzione. Ovviamente dovrebbero essere le federazioni o ancora meglio l'UCI a prendere in mano le redini e imporsi sugli organizzatori come RCS&Co.
Io mi ricordo quando dal 2010 circa l'UCI strinse un accordo con una piattaforma media online per coprire il mondiale e la coppa del mondo di downhill, dopo anni di vacche magre si tornò all'hype delle origini (primi anni 90), passa dalla sussistenza a far girare dei gran soldi, iniziaron oa arrivare sponsor grossi, e ci fu un grosso step anche in termini di professionalità nelle varie squadre, con centri di allenamento, motorhome, team con meccanici, allenatori, nutrizionisti ecc, quando prima si sognavano queste cose
 
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