Per Pogacar non ci sono parole. Forse non era al top della condizione, ma ha attaccato due volte facendo il buco ogni volta. Un vincente, con una stagione condizionata in parte dalla caduta, ma in cui finalmente ha avuto una squadra all'altezza, con Yates gregario davvero unico ed oggi determinante.
Mi e' piaciuto molto anche Healy, che senza il lavoro della UAE poteva veramente giocarsi la vittoria. Ha sparato bene la propria cartuccia, e che cartuccia. Chi ha provato a seguirlo, e' rimasto sui pedali. Poi le dinamiche di corsa ovviamente sono quelle che sono, la UAE non ha sbagliato niente.
Ovviamente gran risultato, ma a mio avviso errore tattico per Bagioli. Allo scollinamento era sicuramente lui il piu' veloce, e quando Pogacar ha preso un 10 metri (ossia subito all'inizio della discesa), Bagioli si e' portato avanti ma -con sorpesa di qualche inseguitore- solo per prendere una borraccia dal massaggiatore che si era appostato un po' dopo il rifornimento delle altre squadre. Poi e' tornato dietro, e gia' alla fine di questa manovra lo sloveno era sufficientemente lontano da rendere molto svantaggioso occuparsi del suo inseguimento. Per Bagioli e' assolutamente comprensibile sentirsi deresponsabilizzato ad inseguire quando il resto della compagnia e' il gotha del ciclismo mondiale, pero' visto che sulla carta e' una ruota velocissima, avrebbe potuto (per carita' col senno di poi), fare da subito qualcosa in piu'. In ogni caso la sua mi pare un'evoluzione alla Colbrelli, da quasi-sprinter a ciclista completo in grado di tenere sui percorsi difficili. Non si puo' che sperare che prima o poi una monumento la porti a casa.