In F1 c'è il budget cap ma leclerc fa la pubblicità per U-Power, Sky, etc. tanto per citarne uno.
Comunque la premessa del mio intervento era che il budget cap non deve impattare la remunerazione dei corridori e che questo lo rende inapplicabile al ciclismo, questo secondo il mio modesto parere.
La pubblicità che fa a certi marchi può rientrare nei contratti di sponsorizzazione e quindi all'interno del cap.
Poi ovvio che ci siano n modi per raggirare queste cose. Il più classico è che il corridore abbia una società che ne curi i diritti di immagine (con sede fiscale esotica possibilmente) ed il contratto viene fatto a quella piuttosto che direttamente al corridore.
Che il budget cap non impatti la remunerazione dei corridori dipende da com'è strutturato. L'idea è proprio quella di non avere squadre con capacità economiche infinite che possono prendersi 30 campioni pagandoli quanto vogliono (e pure al rialzo rispetto altre offerte).
Per me il problema è che rispetto a sport in cui il salary cap c'è è che il ciclismo non è amministrato come lega chiusa ed autonoma, ma vigono i contratti di lavoro del paese di residenza fiscale della società proprietaria della licenza. Al netto che c'è il minimo salariale UCI (36k annui).
Negli sport Usa ad es. invece il minimo salariale è calcolato sulla base degli anni giocati e su una percentuale del salary cap, che a sua volta è determinato sulle entrate delle lega annualmente.
Non avendo il ciclismo alcuna entrata (data da diritti tv, merchandising, etc..) a livello di lega diventa difficile determinare tutto il resto.