Partendo dall’incontrovertibile certezza che la deragliata con i cambi elettronici è già eccellente, perfetta, senza esitazioni, immediata, granitica, commento questo sollazzamento tecnico di Sram citando e riformulando le ultime righe dell’articolo.
<<Nel complesso è un peggioramento di una accoppiata deragliatore-corone che con l’introduzione del cambio elettronico funziona già in modo perfetto, accoppiata dove ora è possibile intervenire su ogni singolo elemento della guarnitura, per esempio cambiando solo la dentatura delle corone, dove ogni elemento è indipendente l’uno dall’altro, con il conseguente vantaggio in termini di sostituzione e manutenzione.
L’inutilità di questo sistema è quella di avere un deragliatore anteriore non più fissato al telaio, ma fissato alla guarnitura. Questo porta molteplici svantaggi, come il dover preoccuparsi di sostituire tre componenti invece di uno, nel caso di sostituzione di deragliatore o guarnitura o corone, componenti che semplicemente nel sistema tradizionale sono indipendenti l’uno dall’altro. La parte bassa del piantone delle bici sta bene così com’è, anche se ora non può essere piegata o angolata a piacimento, continuando a fare da supporto per il deragliatore senza arrecare nessun fastidio o svantaggi per la pedalata. >>
La mia conclusione è: l’integrazione così spinta dei componenti della bicicletta è diventata una ossessione ai limiti del patologico (come l’improbabile manubrio con televisore integrato visto su queste pagine), stanno complicando parti che funzionano già ottimamente e non sanno più che altro inventarsi per provare a spacciare come “rivoluzionario” cambiamenti che somigliano a esercizi di stile e meccanica fini a se stessi. La figura 11 dimostra bene l’irragionevolezza e bruttezza del progetto.