Sull’edizione cartacea dell’Equipe c’è oggi un articolo che riporta le opinioni di alcuni professionisti riguardo i freni a disco ed il loro utilizzo in gara. Ne riporto qui alcune:
Thibaut PINOT (FDJ) : “non li ho mai testati, solo utilizzati in mtb. Aspetto di provarli per esserne convinto. Penso saranno migliori in condizioni di forte calore, come al Tour dell’Oman dell’anno scorso, dove molti tubolari sono esplosi a causa del calore ambientale combinato a quello dei freni. Penso saranno meglio sotto la pioggia, anche se i freni meccanici funzionano bene”.
Adrien PETIT (Direct Énergie -che li ha usati in gara-) : “Su asfalto bagnato sono veramente migliori. La frenata è immediata. Invece su asfalto secco il tutto è meno evidente. L’aspetto sicurezza entra in gioco ed effettivamente i dischi possono diventare delle lame di rasoio. Aumentano anche il peso della bici: 7,9kg le nostre coi dischi rispetto i 6,8kg di quelle classiche coi pattini. Se c’è un vantaggio in discesa diventa un handicap su terreni vallonati”.
Warren BARGUIL (Giant-Alpecin) : “Ho fatto solo dei test a casa mia, ma è chiaro che frenano bene sotto la pioggia e quando fa caldo permettono ai tubolari di non scaldarsi. Bisogna soprattutto trovare una maniera di proteggere completamente il disco per evitare incidenti. Per quanto riguarda il peso i costruttori arriveranno presto a riequilibrare le cose. Prendendo in considerazione tutti i fattori personalmente penso saranno il futuro della bici”
Joaquim RODRIGUEZ (Katusha) : “Quello che è sicuro è che i freni a disco sono un vero progresso tecnologico. Mi chiedo solo e perché i costruttori non abbiano pensato di mettere una protezione attorno ai dischi. Finché questo problema non viene risolto non bisogna utilizzarli in gara”.
Manuel QUINZIATO (BMC) : “Quando in un gruppo di 200 corridori ci sono delle cadute non è per forza una buona idea correre con un sistema del genere. Bisogna assolutamente coprire i dischi per assicurare un minimo di sicurezza”.
Vincent POULAIN (Direct Énergie) : “I dischi permettono una frenata modulabile, in particolare con tempo umido e freddo. Come abbiamo potuto verificare al Grand Prix del’Escaut e alla Paris-Roubaix lo sforzo alle leve è minimo. L’aspetto negativo è piuttosto legato alle forature per via dei perni passanti che rendono i cambi ruota delicati. Nei nostri test abbiamo visto che perdiamo da 10 a 15″ rispetto i cerchi classici. In ogni caso i freni a disco restano una grande evoluzione”.
Steven LAGET (Direct Énergie) : “In certe situazioni i dischi possono scaldarsi e deformarsi. C’è anche un rischio di bruciarsi quando si effettua un cambio ruote, in particolare dopo una lunga discesa alpina”
Mickaël HOUTEVILLE (Cofidis) : “Noi abbiamo testato 10 bici coi nostri corridori, ma solo in allenamento. E’ chiaro che sotto la pioggia la frenata è decisamente migliore, in particolare rispetto i pattini su cerchi in carbonio che rendono le cose problematiche. Il peso supplementare, al momento circa 1kilo resta un problema. Ma il punto principale è il cambio ruote. Quando c’è una foratura l’unica soluzione per fare prima resta molto semplicemente il cambio di bici. L’arrivo dei freni a disco obbliga quindi a cambiare i portabici sulle ammiraglie ed i sistemi di ancoraggio delle ruote sui camion”
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