Froome pensa solo al Tour 2020

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Tra circa un’ora si conoscerà il percorso del Tour de France 2020, un Tour che secondo le indiscrezioni sarà farcito di salita e montagna come mai prima, con “pochissime tappe piatte”, parola di Christian Proudhomme.

Un Tour che sarà l’obiettivo unico della stagione di Chris Froome, 34 anni, capitano del Team Ineos, il quale sta lavorando per tornare ai migliori livelli dopo il terribile incidente allo scorso Criterium du Dauphiné in cui si è fratturato in più punti un femore e delle costole, dopo aver perso il controllo della bici mentre faceva la ricognizione della cronometro individuale. In una parte in discesa ha tolto una mano dal manubrio per tossire ed ha perso il controllo del mezzo, finendo contro un muro.

Froome si è raccontato in un’intervista a France Télévisions, in cui è stato anche accompagnato in allenamento, cosa in cui si sta impegnando assieme al compagno Michal Kwiatkowski, anche lui in cerca della forma dopo una stagione avara di soddisfazioni.

Froome ha parlato di come si sta riprendendo:

Faccio quattro ore di fisioterapia tutte le mattine. Il pomeriggio faccio circa due ore di esercizio. Esercizi che faccio da solo. Le mie giornate sono molto piene. Mi pongo dei piccoli obiettivi da raggiungere quotidianamente, ma il grande obiettivo è di essere al Tour nel 2020 in una forma altrettanto buona se non migliore di quella che avevo quest’anno. Quando il chirurgo mi ha detto che potevo recuperare completamente mi si è accesa una luce nella testa. E so che sono stato incredibilmente fortunato nel non avere subito ferite più gravi“.

Froome ha spiegato come per lui i momenti peggiori siano stati prima e durante lo scorso Tour de France:

il momento peggiore è stato subito prima del Tour de France e durante il Tour. Avevo bisogno di tempo per me, per capire cosa era successo. Dovevo ritrovarmi un poco con me stesso. Avevo bisogno di concentrarmi sulla mia guarigione e le prime settimane sono state decisive. Almeno questa parte è finita e sono più libero di esprimermi. Posso cosi condividerlo con le persone quello per cui sono passato nelle ultime settimane.”

La determinazione di Froome lo ha portato ad affermare che Egan Bernal gli farà da gregario per il prossimo Tour: “Ha detto che lo farà”, riferendosi al colombiano. Froome ha poi aggiunto che: “dovrò essere il più forte. Se il più forte sarà lui sarò contento che vinca, perché cosi sono fatte le corse: il più forte vince“.

Il che pone un certo problema per la Ineos, visto che dovrà ben scegliere una strategia avendo in squadra i vincitori di 6 degli ultimi 7 Tour:  Froome, Geraint Thomas e Bernal. Oltre al vincitore dello scorso Giro d’Italia Richard Carapaz. Da quello che si capisce Thomas e Carapaz potrebbero essere dirottati sul Giro d’Italia, ma il gallese ha detto che “deciderà vedendo i percorsi”.

Infine una domanda sul ritiro, visto che Froome l’anno prossimo di anni ne avrà 35:

“Non sono fatto cosi. Tutti mi dicono che dovrei smettere quando sono al top, ma io amo il ciclismo e voglio continuare. Se non posso vincere aiuterò gli altri a farlo. Ho vinto 4 Tour, me ne manca almeno una ancora“.

Froome rientrerà alle corse il prossimo 27 Ottobre al Criterium di Saitama.

 

 

Commenti

  1. pedalone della bassa:

    no dai davvero?;nonzo%
    ancora con questa "leggenda" che corre solo il Tour?

    così, tra le cose principali:
    2012 Tour + Vuelta
    2013 Oman, Tirreno Adriatico, Liegi, Criterium international, Delfinato, Tour, mondiale (ritirato)
    2014 Oman, ROmandia, Delfinato, Tour (ritirato), Vuelta, mondiale (ritirato)
    2015 Andalucia, Romandia, Delfinato, Tour, Vuelta (ritirato)
    2016 Herald Sun, Romandia, Delfinato, Tour, Vuelta, Olimpiade
    2017 Tour , Vuelta, Mondiale
    2018 Giro, Tour
    Lo ricorco anche presente a diverse Parigi-Nizza, ma mi hai citato una sola monumento e 3 mondiali + olimpiadi (ritirato in tutte e 4) come corse in linea di un certo livello. Continuo a pensare che non sia molto eclettico come corridore. Ho apprezzato tanto la Tirreno del 2013 per esempio, gran parte delle brevi corse a tappe cui a partecipato sono state funzionali al tour e mi riferisco al Delfinato e al romandia su tutti, per cui anche in quei casi l'obiettivo era il tour (a prescindere dal fatto che poi magari abbia anche vinto). E' una cosa che critico anche a Sagan, di avere poco coraggio a cambiare, e Sagan mi sta molto più simpatico.
  2. ildoppingnonvincemai:

    Penso Yates si possa togliere dalla lista
    Perché Yates è forte nelle corse di un giorno? :idea:

    ildoppingnonvincemai:
    che apprezzerei un po' più di coraggio in questi corridori. Anche se sembra sia in minoranza a pensarla cosìo-o
    Come detto non mi sembra si tratti di coraggio, ma di simpatia....stranamente Contador non è mai stato criticato per "mancanza di coraggio" (che infatti non credo abbia mai avuto) o per non essere polivalente. È semplicemente stato sempre amato.
  3. ildoppingnonvincemai:

    mi piacerebbe vederlo in altri contesti magari fuori dalla sua confort-zone, potrebbe stupire tutti...
    mah, forse con un'azione fortunata da lontano...ma in una dinamica normale mi pare troppo fermo sullo spunto per combinare qualcosa in una classica.
    Tra l'altro con gli anni anche in salita non ha più fatto vedere le frullate furiose di un paio di km di anni fa (e che comunque su salite brevi dubito farebbero la differenza contro un Valverde o un Alaphilippe).
    Sul pavé l'unica volta che si è visto è naufragato malamente (cosi come Contador e Quintana).
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