Sei tappe per velocisti, due prove contro il tempo per un totale di 68,2 km, cinque tappe di montagna con quattro arrivi in salita e otto tappe mosse, molto insidiose, saranno il menù del 107° Giro d’Italia in programma dal 4 al 26 maggio. 42.900 i metri di dislivello nei 3.321,2 chilometri totali da percorrere. Grande Partenza dal Piemonte con una tappa che rimarrà nella storia del Giro. Il 4 maggio infatti, nella ricorrenza delle celebrazioni della tragedia del Grande Torino, la Corsa Rosa toccherà il Colle di Superga per rendere omaggio agli “Invincibili”. Grande Arrivo a Roma dove il Giro terminerà per la sesta volta nella sua storia. La Cima Coppi sarà il Passo dello Stelvio con i suoi 2.758 metri mentre la salita del Santuario di Oropa sarà la Montagna Pantani. Tornano gli sterrati nella Viareggio-Rapolano Terme, Tappa Bartali. Svelato, con due testimoni d’eccezione come Elisa Longo Borghini e Letizia Paternoster, il Trofeo dedicato alla vincitrice del Giro d’Italia Women 2024.
Trento, 13 ottobre 2023 – Al Teatro Sociale di Trento, nei giorni de Il Festival dello Sport, è stato presentato il percorso del 107° Giro d’Italia in programma dal 4 al 26 maggio 2024. Al vernissage, presentato da Cristina Fantoni e Nino Morici, hanno partecipato molti volti noti dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e delle aziende che fanno e faranno parte della grande famiglia del Giro d’Italia. Sul palco del teatro sono intervenuti anche il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Primož Roglič, Filippo Ganna, Jai Hindley e il tre volte Campione del Mondo Peter Sagan oltre a un grande corridore che ha fatto la storia della Corsa Rosa come Vincenzo Nibali. Per svelare il Trofeo e parlare di Giro d’Italia Women due Campionesse del pedale quali Elisa Longo Borghini e Letizia Paternoster. Tra le istituzioni presenti anche Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e Cordiano Dagnoni, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana. A fare gli onori di casa il Presidente di RCS Mediagroup, Urbano Cairo, l’Amministratore Delegato di RCS Sport, Paolo Bellino, il Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, e il Direttore de La Gazzetta dello Sport, Stefano Barigelli.
GRANDE PARTENZA
Si inizia con due tappe inusuali già ricche di asperità che obbligheranno i capitani e i “favoriti” a contendersi la vittoria sebbene non siano tali da generare distacchi eccessivi.
La Venaria Reale-Torino di 136 km è la riedizione alleggerita della tappa di Montagna in città. Dopo un primo avvicinamento attraverso le colline torinesi si approccia Superga da un versante meno battuto nel giorno del 75° anniversario della tragedia che colpì il Grande Torino. Passato una prima volta il traguardo si scalerà il Colle Maddalena dal versante dell’Eremo per concludere sulla tradizionale linea di arrivo davanti alla Gran Madre.
Ventiquattr’ore dopo si replica con una tappa che parte dal Canavese (San Francesco al Campo) e percorre le colline del Biellese per approdare alla salita finale di Oropa (150 km) dove nel 1999 Marco Pantani realizzò una delle più belle imprese in salita rimontando 49 ciclisti dopo un problema meccanico e vincendo la tappa.
La terza tappa propone una volata potenzialmente di gruppo (Novara-Fossano 165 km), ma che i velocisti dovranno guadagnarsi dato che il precedente di un GranPiemonte (2009) mostra come un corridore dalle caratteristiche di Philippe Gilbert si possa imporre.
PRIMA SETTIMANA
Il Giro si sposta per raggiungere la Liguria (Acqui Terme-Andora 187 km) e quindi la Toscana (Genova-Lucca 177 km) prima di una serie di tappe impegnative e in alcuni casi potenzialmente decisive non fosse per la scrematura dei favoriti che imporranno al gruppo. Si succedono una tappa mossa, una cronometro individuale e una tappa di montagna con arrivo in salita. Nell’ordine: Viareggio-Rapolano Terme (177 km) con circa 12 km di sterrati nel finale, in parte già visti alla Strade Bianche e in parte inediti. Segue Foligno-Perugia, cronometro individuale (37.2 km) con gli ultimi 4 km in salita per giungere al centro storico toccando i luoghi turisticamente più famosi dell’Umbria legati a San Francesco come Assisi e Spello. Dopo la fatica contro le lancette secondo arrivo in salita sui 14 km di Prati di Tivo (Spoleto-Prati di Tivo 153 km), già sede di tappa alla Tirreno-Adriatico in diverse occasioni. Da Spoleto si attraversa l’Appennino Umbro per arrivare sul massiccio del Gran Sasso. Prima del giorno di riposo la carovana giunge a Napoli (Avezzano-Napoli 206 km), nel suo salotto di via Caracciolo, con una tappa potenzialmente da volata.
SECONDA SETTIMANA
Si riparte, dopo il riposo, da Pompei per una tappa che ciclisticamente presenta un arrivo in salita inedito (Pompei-Cusano Mutri [Bocca della Selva] 141 km) e culturalmente lega archeologia e paleontologia. Pompei e la vicina Longola nell’area di partenza parlano di storia romana, di vita quotidiana fino all’eruzione del Vesuvio. Pietraroja a qualche decina di chilometri dall’arrivo racconta la storia del cucciolo di dinosauro “Ciro” ritrovato fossilizzato praticamente intatto che ha permesso di apprendere molte cose sul mondo di 65 milioni di anni fa.
Francavilla al Mare ospiterà una meritata volata (Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare 203 km) prima della tappa dei muri di Fano (Martinsicuro-Fano 183 km). Una tappa selettiva caratterizzata dai “muri bassi” delle Marche ovvero quelli con pendenze elevate, ma non estreme che dovrebbero portare un manipolo di ciclisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Ancora una volata nella Riccione-Cento (179 km) che attraversa le zone martoriate dall’alluvione del maggio 2023. Fine settimana con due tappe molto impegnative: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda: cronometro individuale (31.0 km) e Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 223 km con arrivo in salita inedito. La cronometro è l’ultima occasione per gli specialisti per accumulare vantaggio sugli scalatori, ma già il giorno successivo questi ultimi avranno l’occasione se non di ribaltare la situazione almeno di rosicchiare secondi, o minuti, agli avversari. La crono è piatta e velocissima, laddove nel 1859 fu combattuta la seconda guerra di indipendenza. Per arrivare a Livigno si supereranno 5200 m di dislivello con nel finale l’interminabile Forcola di Livigno (sconfinamento in Svizzera) e l’arrivo al Mottolino dove gli ultimi 1800 m percorrono su asfalto una pista di sci con un’alternanza di rampe al 18% e brevi tratti quasi piatti.
TERZA SETTIMANA
Riposo e ripartenza da Livigno per la tappa della Cima Coppi che nel 2024 sarà ancora una volta il Passo dello Stelvio con i suoi 2758 m. La Livigno-Santa Cristina Valgardena (Monte Pana) propone 4400 m di dislivello che culminano con i 2 km conclusivi di Monte Pana sempre sopra il 10%. La tappa successiva da Selva di Val Gardena a Passo Brocon di 159 km che si propone come una delle tappe decisive del finale di Giro. Ad esclusione del breve tratto da Canazei a Predazzo ci sono soltanto salite o discese. Si scalano il Passo Sella e il Rolle che hanno fatto la storia del Giro del primo dopoguerra per passare al Passo Brocon da due versanti. Quello di Canal San Bovo, che ha già visto passare il Giro del 1955-56-57 e 67, e quello inedito della Val Malene con il lungo tratto oltre il 10% che porta all’arrivo.
La volata a Padova (Fiera di Primiero-Padova 166 km) e la tappa di media difficoltà di Sappada (154 km da Mortegliano con Passo Duron e Sella Valcalda prima del finale – la tappa transita da Peonis dove morì Ottavio Bottecchia) anticipano la resa dei conti della Alpago-Bassano del Grappa (175 km con due scalate del Monte Grappa da Semonzo che vide l’attacco vittorioso di Nibali nel 2010 e la crono vinta da Quintana nel 2014). Grande Arrivo a Roma con il circuito passerella nella Città Eterna.
STATISTICHE
- La Regione Piemonte ospiterà la Grande Partenza del Giro d’Italia per la quarta volta. I precedenti sono: 1961, in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia il via fu a Torino con una tappa denominata “Trittico Tricolore” che comprendeva 3 circuiti (Bianco, Rosso e Verde). Il vincitore di tappa fu Miguel Poblet. 2011, festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la partenza è con la Venaria Reale-Torino, cronosquadre vinta dalla HTC-Highroad e maglia Rosa a Marco Pinotti. 2021, partenza con una cronometro individuale a Torino, vinta da Filippo Ganna.
- Il 4 maggio, giorno della prima tappa, ricorreranno i 75 anni dalla tragedia di Superga. La Corsa Rosa renderà omaggio agli Invincibili del Grande Torino transitando a Superga.
- Il Santuario D’Oropa sarà la Montagna Pantani del Giro d’Italia a 25 anni dall’impresa del Pirata.
- 45° arrivo di tappa a Napoli, che ospiterà l’arrivo della Corsa Rosa per il terzo anno di fila.
- Sono 7 le partenze inedite: San Francesco al Campo (tappa 2), Foiano di Val Fortore (tappa 11), Martinsicuro (tappa 12), Castiglione delle Stiviere (tappa 14), Manerba del Garda (tappa 15), Santa Cristina Valgardena (tappa 17) e Mortegliano (tappa 19).
- 6 invece gli arrivi inediti: Andora (tappa 4), Rapolano Terme (tappa 6), Cusano Mutri (tappa 10), Desenzano del Garda (tappa 14), Santa Cristina Valgardena (tappa 16), Passo Brocon (tappa 17).
- Il Passo dello Stelvio è Cima Coppi per l’11^ volta. Con i suoi 2758 metri, è la quota più alta mai toccata dal Giro d’Italia.
- L’unico sconfinamento del Giro d’Italia avverrà nella 15^ tappa con arrivo a Livigno. La Corsa Rosa transiterà in Svizzera.
- Roma ospita il Grande Arrivo per la sesta volta nella storia. I precedenti sono 1911, 1950, 2009, 2018 e 2023.
GIRO D’ITALIA WOMEN
Durante l’evento, è stato presentato anche il Trofeo del Giro d’Italia Women, che quest’anno sarà organizzato da RCS Sport. A svelarlo al pubblico sono state due campionesse come Elisa Longo Borghini e Letizia Paternoster. La forma del Trofeo è quella dell’otto rovesciato, il simbolo infinito (∞), che in matematica indica una grandezza illimitata. Una scelta che vuole rappresentare l’infinta passione, i valori, le sfide e i successi che la Corsa Rosa tutta al femminile trasmette. Una presentazione dedicata del percorso verrà fatta entro la fine dell’anno.
Una settimana prima del Lombardia lo hai bollato come in calo/mancanza di fiducia. Sappiamo come è finita quella settimana.
Ora affermi che abbia dei cali nella terza settimana e che corra scriteriatamente le prime 2. Io cali non ne ho visti. Ho visto una giornata nera nera quest'anno dalla quale ha mostrato di essersi subito ripreso. Se fosse stato in calo per capirci come Simon Yates al Giro 2018 avrebbe continuato a prendere legnate. Idem lo scorso anno in cui molto semplicemente subì uno più in forma (o forte) di lui. La maniera scriteriata con cui correrebbe non è affatto scriteriata è solo un tentativo di sovvertire dei valori in qualche maniera cercando di avvantaggiarsi dove il terreno gli appare favorevole. Ovvio che quando uno non ci riesce faccia la figura del fesso agli occhi di qualcuno ma del resto quando uno non ci prova nemmeno fa la figura del calcolatore/codardo che si contenta del podio (quante critiche hanno avuto negli anni i vari Quintana, Valverde & Co per questo?).
Io per dare un giudizio su lui e Vingegaard vorrei vedere un avvicinamento identico dei due al Tour. Ma solo per togliermi la curiosità di vedere se a parità di preparazione sia sul serio più forte Vingegaard. Secondo me no. Da un altro lato non mi interessa che lui vinca il Tour per forza o debba dimostrare chissà cosa e per il mio gusto di seguire il ciclismo spero che continui a imperversare 9 mesi all'anno invece che partecipare a quasi tutte le gare solo come preparazione al Tour. E sono comunque convinto che siccome lo sport non è matematica non è detto che Vingegaard continui lo stesso a vincere il Tour. Un Pogacar in buona condizione vincerebbe il Giro come lo ha vinto Contador nel 2011 e nel 2015 cioè in pieno controllo quasi a spasso.
scherzi a parte, in italia ci sono circa 59 milioni di residenti. Di questi, circa 53.5 milioni sono cittadini italiani, gli altri sono residenti con altri passaporti. Poi ci sono circa 6 milioni di cittadini italiani residenti all'estero, principalmente europa ed americhe, e circa 20 milioni di discendenti recenti di emigrati italiani (ossia non cittadini, ma persone che potrebbero ragionevolmente ottenere un passaporto se rientrassero in Italia). Tutto questo per dire che, non importa che tu sia cittadino o solo residente o cittadino non residente o anche solo hai avuto nonni italiani, in ogni caso saprai allenare la nazionale meglio di chi lo sta facendo attualmente.