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[Giro] Rivincita di Kreuziger, dimostrazione di forza di Hesjedal

Si è dovuta attendere l’ ultima salita per vedere la lotta tra i big di questo Giro, ma ne è valsa la pena.
La tappa è iniziata con una fuga di 17 uomini, Sella, Zeits, Santaromita, Pirazzi, Cazaux, Guardini, Casar, Ignatyev, Hansen, Ventoso, Pauwels, Garate, Rohregger, Flecha, Benedetti e Haedo, alcuni per puntare alla tappa, altri per rientrare nel tempo massimo.

Tutti assieme fino al primo passaggio sul traguardo, dove rimangono Rohregger, Pirazzi e Casar, dietro inizia il forcing della Liquigas.
Situazione invariata fino al Passo Lavazè, dove Kreuziger e Cataldo attaccano, per tentare di ribaltare le sorti del Giro.
L’ attacco va a buon fine e i due iniziano l’ ultima salita con 1 minuto circa sui primi e con 1 minuto e mezzo sul gruppo.
Il Ceco dell’ Astana inizia una vera e propria cronoscalata, che lo porterà a recuperare sui fuggitivi, involandosi verso il traguardo.

Dietro a sorpresa forcing degli uomini Garmin, con Stetina e Vandevelde a dettare il ritmo, ma la prima azione decisiva è di Caruso della Liquigas, che aumenta il ritmo per spianare la strada al suo capitano.
Purtroppo Basso è sembrato sottotono, infatti i suoi allunghi hanno scremato il gruppo, senza però staccare i propri rivali.
A questo punto è Scarponi ad attaccare per ben tre volte, con Hesjedal sempre alla sua ruota, mentre al terzo tentativo Rodriguez e Pozzovivo cedono qualche metro, con Basso che a sua volta non regge il ritmo dei due.

La situazione rimane invariata fino all’ ultimo km, quando Hesjedal aumenta ancora il ritmo, rimanendo da solo all’ inseguimento di Kreuziger.
Però il corridore dell’ Astana riesce a conquistare la tappa, con Hesjedal a 19 secondi, che rosicchia 14 secondi alla maglia Rosa.
Dopo Rodriguez arrivano nell’ ordine Scarponi a 35″, Pozzovivo a 43″, Basso a 55″, Uran a 58″, Nieve a 1’19”, Pirazzi a 1’23”, De Gendt a 1’34”.

Quindi grande prestazione di Ryder Hesjedal che non solo si è difeso, ma ha addirittura guadagnato su tutti gli altri rivali.
Per quanto riguarda Rodriguez, la maglia Rosa si è difesa evitando troppi fuorigiri e tenendo qualcosa per il finale.
Brutta prova invece per Ivan Basso, che non è riuscito a imporre il suo ritmo e ora ha perso il terzo posto in classifica, occupato ora da Scarponi.

1 Roman Kreuziger (Cze) Astana Pro Team 6:18:02
2 Ryder Hesjedal (Can) Garmin – Barracuda 0:00:19
3 Joaquim Rodriguez Oliver (Spa) Katusha Team 0:00:32
4 Michele Scarponi (Ita) Lampre – ISD 0:00:35
5 Domenico Pozzovivo (Ita) Colnago – CSF Inox 0:00:43
6 Ivan Basso (Ita) Liquigas-Cannondale 0:00:55
7 Rigoberto Uran (Col) Sky 0:00:57
8 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Euskaltel – Euskadi 0:01:18
9 Stefano Pirazzi (Ita) Colnago – CSF Inox 0:01:22
10 John Gadret (Fra) Ag2R La Mondiale

Domani ultimo tappone bestiale, se le gambe lo permetteranno, bisognerà già attaccare sul Mortirolo, anche se forse è piazzato un po’ troppo lontano dal traguardo.
Di sicuro anche sullo Stelvio lo spazio per attaccare non mancherà, considerando anche il fattore altitudine.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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