Arrivato il verdetto ufficiale sul caso della caduta di Fabio Jakobsen al giro di Polonia, con 9 mesi di sospensione per Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma). La squalifica parte dal giorno dopo l’incidente quindi l’olandese potrà riprendere la competizione il prossimo 7 maggio.
Groenewegen che ha commentato sui propri social la squalifica definendo l’episodio “una pagina nera che rimarrà per sempre nella mia carriera”. Ed “una lezione per ogni sprinter”.
Ed il senso di una squalifica così pesante non può che essere proprio quella di dare una lezione ed un avvertimento agli sprinter, anche se le polemiche non mancano, visto che movimenti come quelli di Groenewegen si sono visti ripetutamente negli scorsi mesi, ma senza essere mai, o quasi, sanzionati. Molti sprinter sono in disaccordo con la sanzione, definendola “esemplare”, ma inefficace. Tanti lamentano la mancanza di sanzioni agli organizzatori del giro di Polonia per la modalità di piazzamento delle barriere, vera responsabile delle conseguenze della caduta.
Altri la definiscono solo “simbolica” dato che Groenewegen si era fratturato la clavicola nell’incidente, ed è stato convalescente per un mese e mezzo, e considerando la pausa invernale, la squalifica effettiva in giorni di gara è inferiore ai 9 mesi.
Ma credo che tra i velocisti l’idea sia: lo faccio lo stesso, tanto quasi sicuramente non mi sanzionano.
Però, come avevo scritto quando avvenne il fatto, una sanzione era giusto darla.
L'UCI l'aveva preannunciata da subito e probabilmente vorrà essere un monito per eventuali future situazioni analoghe.
Piuttosto l'UCI perchè non ha deciso sanzioni avverse agli organizzatori della gara?