Finalmente si sono parlati. Questa la notizia data da siti e giornali di tutto il mondo negli scorsi giorni, notizia che evidentemente fa presumere che Bradley Wiggins e Chris Froome, i due capitani della Sky e vincitori delle ultime due edizioni del Tour de France, non si parlassero da un bel pezzo e che, incredibilmente dopo così tanto tempo, finalmente siano riusciti a metterli uno davanti all’altro.
Tutto, come noto, è iniziato durante la tappa di La Toussouire del Tour 2012, quando Froome scattò in faccia a Wiggins e si fermò ad aspettarlo solo grazie alle urla di Sean Yates in cuffia. Un malinteso secondo Froome, un affronto secondo Wiggins, che minacciò di lasciare la squadra, con strascico di polemiche infinite grazie persino anche ai tweets della fidanzata di Froome, forse poco avvezza alle strategie di squadra. Da allora il gelo, e persino le voci (insistenti) che Froome non abbia mai ricevuto da Wiggins parte dei soldi della vincita del Tour come il resto della squadra. Da allora il gelo, ed un’unica competizione in cui si sono ritrovati con la stessa maglia in corsa: i campionati del mondo di Firenze, con ritiro di entrambe.
L’occasione per fare la pace c’è stata durante il ritiro della Sky a Mallorca, iniziato da pochi giorni.
Wiggins: “E’ stato molto costruttivo e siamo in buoni rapporti ora“. Froome: “Era importante che lo facessimo ed era anche importante per la squadra“.
Froome che ammette: “Alla radice di tutto c’è il Tour 2012, e non sono sicuro che fosse realmente questo grosso problema, ma è stato molto gonfiato dai media ed è sfuggito di mano“.
La domanda che tutti si fanno è “ed ora?”. Wiggins avrà mandato giù il boccone amaro e si sarà reso conto di essere il n°2? Già da un po’ il processo di training autogeno sembra essere iniziato e pare che si sia arrivati al traguardo, le parole di Wiggo a buona dimostrazione: “Al momento Chris è il vincitore uscente del Tour de France ed ha il diritto di difendere il titolo il prossimo anno, e se potrò avere un ruolo di supporto sarò lieto di far parte di una squadra di successo e tornare sulla linea di partenza“.
E pace fu.
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