Il ciclismo tutto sta vivendo una stagione di grandi cambiamenti, con la l’enorme espansione delle E-Bike e, meno, ma comunque consistente, del Gravel. Il modello economico del ciclismo professionistico è dato in crisi da anni, l’anno scorso hanno chiuso la Aqua Blue Sport e la United Healthcare, mentre questa stagione ha visto la fine di squadre come la Katusha-Alpecin (assorbita dalla Israel Cycling Academy), la Nippo-Vini Fantini, il Team Wiggins, il Team Virtu (femminile) ed infine la Rompoot-Charles.
In questi primi di ottobre non sono pochi i corridori, anche di prima fascia, a non avere ancora un contratto per la prossima stagione. Tralasciando i casi particolari di Rohan Dennis (che la Gazzetta dello Sport vuole prossimo alla Movistar), e Sam Bennett (alle prese con beghe legali per liberarsi con la Bora-Hansgrohe) ci sono nomi di corridori stagionati, ma ancora capaci, di cui non si conosce il futuro, come Mark Cavendish. L’inglese ha 34 anni, ha recentemente perso il proprio ultimo uomo storico, Mark Renshaw, ritiratosi, ma continua a dichiarare che si sente ancora pronto a lottare per delle vittorie, e che “i numeri” sono ancora li a dimostrarlo. L’età avanzata per uno sprinter ed il fatto he questo ruolo nel ciclismo di oggi necessiti di caratteristiche più polivalenti che in passato probabilmente scoraggiano le squadre. Anche perché Cavendish non sembra il tipo da correre gratis.
Domenico Pozzovivo, 36enne con un recente grave incidente sulle spalle da cui non si sa come si stia riprendendo anche non rappresenta un investimento sicuro per il futuro, ma come gregario e chioccia in qualche squadra continental potrebbe avere ancora voce in capitolo.
Età avanzata che non gioca a favore anche di gregari molto apprezzati, come i quasi quarantenni Vasyl Kirienka (38), Daniele Bennati (39), Michael Albasini (38) e Steve Cummings (38).
Ma ci sono anche corridori meno stagionati che non hanno un contratto per il 2020, tra cui Esteban Chaves, che tra alti e bassi sembra comunque capace di poter dare ancora parecchio. Idem il suo connazionale e coetaneo (29) Carlos Betancour. O lo spagnolo Pello Bilbao, che in queste due ultime stagioni alla Astana ha fatto vedere ottime cose.
Stessa età dei suddetti, 29 anni, per un altro sfortunato corridore su cui ha pesato un grave infortunio: Taylor Phinney. Anche lui in attesa di nuova squadra. Idem il suo connazionale Peter Stetina (32), che però sembra avere un certo interesse per le gare Gravel.
Un po’ più vecchi, ma appetibili, almeno sulla carta: Sacha Modolo (32), un po’ persosi tra guai fisici nelle ultime due stagioni. Simon Spilak (33) e Gianluca Brambilla (32) che possono essere ottimi gregari in salita, ma anche cacciatori di tappe nei grandi giri, cosi come Mikel Nieve (35). Ottimi in ogni terreno invece Jan Bakelants (33) e Tom Jelte-Slagter (30), Peter Kennaugh (30) o Julien Vermote (30).
Senza contratto anche il campione nazionale USA: Alex Howes (31). C’è da dire che la EF Education First è sempre l’ultima squadra a fare tutto, dal comunicare i roster delle gare ai contratti.
Due giovani italiani di talento: Matteo Fabbro (24) che probabilmente attende gli sviluppi del caso Katusha, e Leonardo Basso (25) che si appresta a correre le ultime gare della stagione in maglia Ineos, (cosi come Sebastian Henao, 26).
Ovviamente chiunque qui menzionato potrebbe rendere ufficiale un cambio di casacca o un’estensione di contratto anche nelle prossime ore.
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