La riduzione del numero dei corridori nelle squadre nelle corse ha avuto due giustificazioni: i motivi di sicurezza e la spettacolarità. La riduzione degli organici porta ovviamente ad avere un gruppo ridotto in corsa, che secondo alcuni organizzatori dovrebbe portare ad una più facile gestione della stessa e più sicurezza. Dall’altro lato si dovrebbe avere maggiore imprevedibilità, minore possibilità di controllo delle corse da parte delle squadre più attrezzate economicamente.
Questo in realtà ha portato semplicemente ad una maggiore specializzazione di certe squadre, ad esempio quelle con ambizioni di vittoria o classifica nei grandi giri hanno espunto gli sprinter dall’organico. Basti pensare alla Movistar o alla Sky o alla Mitchelton-Scott.
In tutto questo, come prevedibile, c’è anche un altro effetto collaterale: un esubero di corridori, per cui alcuni si sono trovati “a piedi”.
Il primo nome che viene in mente non può che essere quello di Giovanni Visconti. Dopo due stagioni alla Bahrain-Merida non gli è stato rinnovato il contratto. Il 35enne tre volte campione italiano, ha avuto tutto sommato un 2018 ancora consistente, con tre tappe vinte al giro d’Austria, un secondo posto alla 5^tappa del Giro d’Italia ed ai campionati nazionali e persino un 5° posto alla Strade Bianche. Ma per il momento resta senza casacca per la stagione a venire.
Se si parla di solidità non si può non menzionare il gregario Andreï Grivko, altro 35enne, che magari non potrà contare su un palmares eclatante, a parte i 6 titoli nazionali a cronometro, ma appunto come gregario è uno dei più solidi ed esperti, dopo ben 10 stagioni alla Astana. Protagonista dell’episodio nel quale ha beccato 45 giorni di sospensione per aver dato un pugno a Marcel Kittel a Dubai nel 2017 anche l’ucraino per il momento è a piedi.
A piedi così come un gregario di lusso come Dani Moreno, in effetti ormai stagionato a 37 anni, ma vanta pur sempre un palmares di valore assoluto, come la Freccia Vallone (2013), 3 tappe alla Vuelta, un secondo posto al Lombardia. Ed in questa stagione ha dimostrato di essere di buon supporto ai suoi capitani alla Vuelta. Il suo agente pare crederci ancora per il 2019, nonostante la EF-Education First non gli abbia rinnovato il contratto, forse lui meno.
Ma non ci sono solo ultra trentenni tra gli appiedati purtroppo. E qui si apre la triste pagina degli italiani, in primis il travagliato, come carriera, Marco Coledan, 30 anni, appiedato dalla Wilier-Triestina e rassegnatosi al ritiro. Stessa sorte per il 25enne Simone Andreetta, scaricato dalla Bardiani. Ma ci sono casi non solo a livello Continental, ma ancheWorldTour, come Eugenio Alafaci, 28 anni, che dopo 7 stagioni con la Trek ed un 2018 segnato da un brutto incidente ora è senza contratto. Idem Eros Capecchi, 32 anni, con 14 stagioni da pro alle spalle in squadre come Liquigas, Movistar, Astana ed infine QuickStep.
Tornando al livello Continental, al momento una notevole “sfoltita” è stata fatta dalla Wilier-Triestina-Selle Italia, che da 21 corridori per il 2019 ne ha sotto contratto 8. Tra i momentaneamente appiedati ci sono: Liam Bertazzo, Giuseppe Fonzi, Jacopo Mosca, Filippo Pozzato ed Eugert Zhupa. Mentre si sono ritirati dalle corse ben tre corridori:il già citato Coledan, Ilia Koshevoy (27 anni) e Alex Turrin (26 anni).
Unico acquisto Dayer Quintana, che nemmeno i buoni uffici del fratello Nairo sono serviti a mantenere alla Movistar.
Altra squadra che ha appiedato un tot di corridori (4) è la Dimension Data, e sono: Scott Thwaites, Mekseb Debeay, Nic Dougal e Johan Van Zyl.
Altri corridori in ordine sparso senza contratto sono: Jaime Rosón (Movistar), Kanstantin Siutsou (Bahrain-Merida -sospeso per doping-), Aleksejs Saramotins (Bora-Hansgrohe), Maksim Belkov (Katusha), Jonathan Dibben (Sky), Brendan Canty e Tom Scully (EF Education-First), Gregory Daniel (Trek-Segafredo), James Shaw (Lotto-Soudal), Bakhtiyar Kozhatayev (Astana) e Anass Aït el Abdia (UAE-Emirates).
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