Questa stagione 2013, con la vittoria di Tony Martin alla Chrono des Nations, ormai è volta al termine e si può fare un bilancio.
Lasciamo parlare i numeri innanzitutto.
Per la 6^ volta nelle ultime 8 stagioni è uno spagnolo ad aggiudicarsi la classifica del World Tour, in questo caso si tratta di Joaquim Rodriguez (Katusha) che bissa il successo dello scorso anno con la seconda vittoria al Lombardia e dei piazzamenti di enorme rilievo: 2° alla Liegi-Bastogne-Liegi, 3° al Tour de France, 4° alla Vuelta, 2° al campionato del mondo. Dei risultati che danno conto dell’ecletticità e completezza di questo corridore.
Primato in questa classifica preso in extremis a discapito di Christopher Froome (Sky), rullo compressore nella prima metà della stagione ed imbattibile al Tour de France. 3° Alejandro Valverde, sempre competitivo pure lui durante tutta la stagione e che ha buoni meriti nella conquista del primato nella classifica a squadre della sua Movistar assieme a Nairo Quintana (2° al Tour de France oltre che maglia a pois e maglia bianca e vincitore classifica a punti Giro dei Paesi Baschi) e Rui Costa (campione del mondo e 2 tappe al Tour), che sarà il prossimo leader della Lampre. Movistar che sopravanza Sky e Katusha. Anche se nel computo delle vittorie WorldTour è solo 3^ dietro OmegaPharma-QuickStep (24) e Sky (21). OPQS che nel computo delle vittorie totali fa addirittura il vuoto con 53 successi, contro i 35 della Sky e 33 della FdJ.
Se si contano le vittorie totali il primato stagionale va a Peter Sagan (Cannondale) con 21, contro le 18 di Mark Cavendish (OPQS) e le 16 di Marcel Kittel (Argos-Shimano). Sagan resta primatista di questa classifica anche se si contano le prestigiose vittorie WorldTour: 7 sia per Sagan che per Cavendish. Nel conto delle vittorie totali gli unici non-sprinter ad entrare nella top 10 sono Froome e Tony Martin (13 e 10). Se si va a guardare i risultati compresi i piazzamenti bisogna ricordare che Sagan può vantare un 2° posto alla Milano-Sanremo ed un 2° posto al Giro delle Fiandre, il che danno la dimensione reale di questo corridore che non può essere definito “solo” uno sprinter, soprattutto se si considera la giovane età.
Sagan ha collezionato da solo lo stesso numero di vittorie conseguite da Saxo-Tinkoff, Euskaltel e AG2R messe assieme….Saxo che, a dispetto della stagione deludente di Alberto Contador, si è comportata comunque molto bene grazie a Roman Kreuziger (miglior punteggio WT nella squadra) vincitore dell’Amstel Gold Race, e le vittorie di tappa alla Vuelta di Nicholas Roche e Michael Morkov, oltre alla classifica a punti nel giro di Polonia conquistato da Rafal Majka.
Il dominio degli sprinter tedeschi Kittel e Greipel oltre che di Cavendish porta in alto come numero di vittorie Germania e Gran Bretagna e persino la Francia fa bella figura grazie a Chavanel, Pinot, Péraud, Riblon, Gallopin e soprattutto Nacer Bouahnni (11 vittorie stagionali).
Se si guardano i punti WorldTour dei migliori 5 corridori per nazione però il quadro è diverso, con Spagna ed Italia in testa (grazie all’eccellente stagione di Vincenzo Nibali), seguite dalla sorprendente Colombia, grazie evidentemente a Nairo Quintana e Carlos Betancur (miglior giovane del Giro d’Italia e 4° alla Liegi), due corridori di soli 23 anni che potrebbero essere grandi protagonisti nel futuro sia nei grandi giri che nelle classiche, cosa nuova per dei colombiani.
Delusione dell’anno probabilmente il Belgio, grazie all’annata storta di Tom Boonen e soprattutto di Philippe Gilbert. Gilbert che fa anche da punta di diamante nella deludente stagione della BMC, che tra sfortuna (Ballan) e pochi acuti ha raccolto davvero pochino per le proprie possibilità: i titoli italiani in linea e cronometro con Santaromita e Pinotti, il titolo norvegese in linea con Hushovd. Avermaet come loro miglior atleta nella classifica WorldTour ed il licenziamento del direttore sportivo John Lelangue a fine Tour a buona riprova.
Infine, come grande delusione a livello di squadre impossibile non menzionare la Vini Farnese.
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