Il meccanico di Nibali e Ciccone svela i segreti per la corretta manutenzione della bici durante i mesi invernali

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[Comunicato stampa] Nel mondo del ciclismo professionistico da 17 anni, Mauro Adobati è parte della squadra di meccanici del team Trek Segafredo. Ora che la stagione fredda ha definitivamente fatto capolino, il meccanico di Nibali, Ciccone e Pedersen ha alcuni consigli, e un paio di segreti, per tutti i ciclisti che si apprestano a riporre la bici in attesa della prossima primavera.
Mauro Adobati: “La cosa più importante? Nel caso di interventi alla meccanica della bici, lasciar perdere i tutorial e affidarsi alle mani di professionisti!

Siamo arrivati in quel periodo dell’anno in cui le bici hanno abbandonato le strade per salire sopra i rulli o per “riposare” in garage. La maggioranza dei ciclisti, infatti, decide di “staccare la spina” durante la stagione fredda, ma prima di farlo è bene conoscere alcuni, importanti, aspetti poiché chiudere per mesi la bicicletta nel box, senza aver prima effettuato la giusta manutenzione, rappresenta un rischio che in primavera, potrebbe provocare qualche spiacevole sorpresa.

«Freddo e umidità possono fare danni peggiori di una caduta e prima di scendere definitivamente dalla bici in vista dell’inverno è bene predisporre queste 5, particolari, accortezze». Chi parla è Mauro Adobati, meccanico del team Trek Segafredo, reduce da un Giro d’Italia corso in ammiraglia alle spalle di Vincenzo Nibali, e soprattutto grande appassionato di bici.

Pulizia e lubrificazione
«Pulire con acqua e sapone e asciugare con un panno la bici in ogni sua parte è un’operazione fondamentale per preservare il mezzo dall’usura».
Il meccanico bergamasco, inoltre, svela altri dettagli che vuole condividere con chi possiede un gioiello marcato Trek: «E’ importante provvedere alla lubrificazione dei meccanismi per proteggerli dall’ossidazione e dall’umidità – precisa Mauro Adobati – e sarebbe bene intervenire con il grasso sui cuscinetti e con l’olio su catena, corpo dei freni, deragliatore, cambio e steli delle forcelle».

Pneumatici e “parcheggio”
«Un paio di aspetti che ogni ciclista non deve sottovalutare: abbassare la pressione dei pneumatici, riporre la bici in modo tale da “toglierla” dall’umidità del suolo, magari appendendola al muro, e soprattutto coprirla con un lenzuolo!».

La mano del tecnico
Oltre ai consigli sopracitati, Mauro ne ha uno ancora più importante: «YouTube non è il luogo adatto per diventare meccanici: la revisione di un tecnico su catena, guaine e fili è fondamentale per ritrovarsi poi la bici in perfetto ordine la prossima primavera».

L’importanza della manutenzione al cambio
«Il gruppo del cambio è composto da elementi molto delicati – dice ancora Mauro – specialmente se si utilizza un cambio elettronico, durante l’inverno è bene rimuovere le batterie, riporle in un luogo asciutto, e magari caricarle un paio di volte durante questi mesi prima di rimontarle in primavera».

E per i ciclisti che passeranno l’inverno sui cicloergometri…
«La soluzione migliore sarebbe quella di utilizzare una bici di “scorta” o di seconda mano. Pedalare sui rulli stressa in modo marcato tutta la struttura della bici e anche il carbonio del telaio si può snervare con la conseguenza che, una volta tornati in primavera, la bicicletta non abbia il rendimento ottimale per cui è stata concepita».

Commenti

  1. bradipus:

    gli spiego i processi come funzionano, quali vincoli ci sono e quali le possibili soluzioni (tempi e costi).
    non è detto che su internet ci siano solo stupidaggini, peraltro; se lo sono è anche facile smontarle spiegando al cliente le cose e, a meno che non sia completamente stupido, di solito capisce (e ringrazia).
    In poche parole fai il professionista, e lui fa il cliente.
    Su Internet ci sono cose fatte bene così come colossali minchiate. Gli unici indicatori sono il numero di visualizzazioni e i mi piace. Peccato che nessuno si preoccupi di fare sparire le seconde. fortunatamente almeno per Trump ci si è dati una mossa.
  2. Corvo Torvo:

    In poche parole fai il professionista, e lui fa il cliente.
    Su Internet ci sono cose fatte bene così come colossali minchiate. Gli unici indicatori sono il numero di visualizzazioni e i mi piace. Peccato che nessuno si preoccupi di fare sparire le seconde. fortunatamente almeno per Trump ci si è dati una mossa.
    Sinceramente se gli unici indicatori per te sono quelli sei tu che fatichi a trovare cosa è di qualità e cosa no...
    Perché il video di Gino il tuttofare che ti spiega come serrare un expander a 10Nm fra una peperonata e il cambio tergi della macchina anche se ha 1 milione di like per me vale zero
    Se invece trovo il video di bdc-mag o di un'altra redazione seria o ancora meglio di un produttore mi fido
  3. Lumi:

    Penso che la differenza fra un professionista e un amatore (della meccanica ciclistica o di qualunque cosa) è più nell'ampiezza della base di conoscenza teorica e pratica che nel sapere fare una singola attività in modo perfetto. Loro generalemente hanno studiato, fatto pratica ed errori molto più di noi, questo non toglie che uno non possa fare da sè altrettanto bene, solo che corre più rischi di sbagliare e di avere imprevisti.
    La maggior parte di loro non ha studiato un bel nulla, nemmeno le scuole superiori, spesso. Ha imparato vedendolo fare da altri e facendo a sua volta errori. Che poi di base un (buon) meccanico dovrebbe essere più preparato della stragrande parte clienti, questo non credo sia in discussione e ci mancherebbe.
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