Fiandre tutto italiano nel 2019, con la doppia vittoria di Marta Bastianelli e Alberto Bettiol. Alcune considerazioni:
Alberto Bettiol/EF Education First: voto 10. Voto più alto non solo per Bettiol, ma per tutta la sua squadra, che se lo merita veramente. La EF Education First, che solo un anno fa sembrava dover chiudere, ha corso alla perfezione con enorme sacrificio di Sebastian Langeveld e Sep Vanmarcke. Poi Bettiol ha messo la ciliegina sulla torta partendo sul vecchio Kwaremont, tenendo sul Paterberg e poi dando prova delle sue qualità da cronoman (che si erano già viste alla Tirreno 2° nella crono dietro Campenaerts) negli ultimi 14km. Quest’anno Bettiol ha dimostrato da inizio stagione di avere grande condizione, proprio dalla Tirreno, dove oltre al 2° posto nella crono aveva fatto 3° dietro Alaphilippe e Van Avermaet nella seconda tappa. 4° alla E3 BinckBanck. Insomma questa vittoria è inaspettata per molti, ma non esce dal nulla. Ora bisogna solo continuare. Certo che avere il Fiandre come prima vittoria da Pro non rende le cose semplici.
Greg Van Avermaet/CCC: voto 5. Van Avermaet è sempre li a lottare, ed è sempre marcato a uomo da mezzo gruppo. Lui fa quello che può e meriterebbe un voto più alto, ma non da mai l’idea di provarci con convinzione. In questo a mio avviso ha non poca responsabilità la squadra. Il supporto a Van Avermaet è nullo o quasi. Una tirata giusto quando il DS intima a tutti di non lasciare solo il campione olimpico. Migliore della CCC dopo Van Avermaet è Wisniowski 53°…la BMC era altra cosa.
Peter Sagan/Bora-Hansgrohe: voto 6. Che Sagan non sia in grandissima condizione lo sapevano tutti. D’altronde il suo programma stagionale quest’anno è un po’ diverso. Al contrario della CCC lui può contare su una squadra di grande consistenza. Oltre al solito monumentale Daniel Oss, anche Postlberger. Bora che è gestita molto bene. Partita come squadra costruita attorno a Sagan ora “vive di vita propria”, quest’anno con ben 11 vittorie, di cui una sola di Sagan.
Alexander Kristoff/UAE: voto 8. Vedere la UAE con Gaviria e Kristoff nel gruppo di testa ad ogni passaggio dei muri faceva presagire che con un arrivo in volata non ce ne sarebbe stato per nessuno. Cosi è quasi stato. Hanno guastato la festa Bettiol ed in parte Asgreen. Il norvegese si conferma come il più in palla tra le ruote veloci nelle classiche. Se c’è arrivo allo sprint e lui c’è per gli altri non ce n’è. Anche in vista Roubaix.
Kasper Asgreen/Deceuninck: voto 9. La notizia è che la Decenunick non abbia vinto. Allo stesso tempo conferma la sovrabbondanza del proprio arsenale, tirando fuori dal cilindro il 24enne Kasper Asgreen che porta a casa un 2°posto. Miglior risultato in carriera ovviamente. Il favorito Stybar non era in giornata, quindi la tattica, al solito perfetta, è stata mandare Asgreen in fuga e tenere Jungels e Lampaert come opzioni, con Jungels a coprire Lampaert. I campioni belgi e lussemburghese non ne hanno avuto per fare la differenza nei muri quindi alla fine hanno coperto Asgreen che ha portato l’attacco decisivo anticipando la volata e sfruttando le marcature (inevitabili) del gruppo inseguitore di Bettiol. Bravi.
MVDP/Corendon: voto 9. Mathieu Van der Poel correva questo Fiandre con gli occhi puntati addosso, per usare un eufemismo. La domanda che viene spontanea dopo la sua prestazione è non tanto quando vincerà un Fiandre, ma quanti. Caduto dopo una foratura si è rialzato, cambiato ruota e rientrato come un ossesso nel gruppo di testa, ha tenuto ogni scatto ed in volata è arrivato 4°, dietro Kristoff. Nella trance agonistica ha dato sfoggio delle sue capacità tecniche stando in piedi prendendo un cordolo di un marciapiede solo con la ruota dietro. Sorprendente anche la sua squadra, la modesta Corendon-Circus, che però deve essersi galvanizzata grazie a lui, fornendogli ottima copertura, in particolare con il vecchio leone 39enne Stijn Devolder (2 Fiandre in carriera).
Alejandro Valverde/Movistar: voto 8. Per un 39enne che da il suo contributo per un giovane c’è un 39enne debuttante al Fiandre che arriva 8° alla fine. È l’inossidabile Valverde, che alla fine fa fuori in volata Van Avermaet, Sagan e Benoot, quest’ultimo di 14 anni più giovane. Ottima la copertura della sua squadra, con Erviti, Roelandts e soprattutto Sütterlin, che potrebbe far bene in futuro in queste gare. Un dato: Valverde pesa 61kg. La media dei primi 10 oggi era di 72,7kg…l’unico sotto i 70 assieme a Valverde era Bettiol (69kg), l’unico sopra Kristoff (80kg).
Trek-Segafredo, voto 4. Dispiace vedere John Degenkolb non riuscire a tornare ai suoi migliori livelli. Al contempo tutta la squadra, che pure è ben attrezzata per le classiche, non brilla: Stuyvens, il migliore, 19°. Mads Pedersen, l’anno scorso 2° non ha terminato la corsa.
Lotto-Soudal: voto 7. La squadra belga piazza Tiesj Benoot 9° e Jens Keukeleire 19°. ben supportati da Tim Wellens. Benoot ha ancora margine per fare meglio in queste gare.
Team Sky: voto 5. La Sky non è mai tra le favorite in queste gare, soprattutto quest’anno con Gianni Moscon che latita in cerca della buona forma, cosi come Ganna. In compenso Dylan Van Baarle da la sensazione di poter portarsene a casa una comunque. Andato a riprendere i fuggitivi dell’utima ora con grande facilità ha tenuto sino al vecchio Kwaremont con Asgreen che, ovviamente, non gli dato un cambio, ma sbarazzandosi di Vanmarcke e Vanderbergh. Alla fine tiene il gruppo di testa per arrivare 18°. Già 6° nel 2016 e 4° nel 2017 correndo sempre da solo, con un po’ di aiuto potrebbe rendersi protagonista. Ha 26 anni quindi non è detto che non lo diventi.
Wout Van Aert/Jumbo-Visma, voto 6: Non si è mai reso pericoloso o messo in luce, ma Van Aert, alla fine 14°, è costantemente coi migliori. Senza l’esuberanza di MDVP, ma con più accortezza, è anche meglio supportato da una buona squadra. La Roubaix potrebbe essere la sua corsa, più che non il Fiandre.
Oliver Naesen: voto 7. Corre senza grande supporto, se non quello di Sylvain Dillier. Lamentava bronchiti e raffreddori, ma sembrava abbastanza in palla, alla fine 7°. È facilmente rientrato dopo un cambio bici nel finale. Altro uomo da tenere d’occhio per la Roubaix. In questo inizio di stagione sembra piuttosto in forma.
Katusha-Alpecin: voto 6. Una delle squadre più in carenza di risultati da almeno due anni si è comportata molto bene in questo Fiandre, ed alla fine è riuscita a piazzare il 25enne Nils Politt al 5° posto. Non male, almeno per il morale.
Dimension-Data: voto 3. Altra squadra da “zona retrocessione” se ce ne fosse una nel WorldTour, non si è mai vista. Miglior uomo Boasson Hagen 32°, da cui ci si aspetta di più. Idem Julien Vermote, 52°, che sembra l’ombra del corridore che militava nella QuickStep. Delusione anche per Michael Valgren.
Michael Matthews: voto 7. Alla fine è 6°, correndosela praticamente da solo, visto che la sua squadra, la Sunweb, non è proprio attrezzata per queste gare. Corridore che non molla mai ed è sempre li.
Astana: voto 4. Per ora spadroneggia nelle corse a tappe. In queste classiche del pavé viene per onor di firma, con De Vreese miglior uomo 72°.
Bahrain-Merida: voto 5. Probabilmente nessuno si aspettava grossi exploit da questa squadra, ma a parte Mohoric non si sono visti. Garcia Cortina il loro miglior uomo 24°. Colbrelli 30°. Haussler 32°.
Matteo Trentin, voto 6. In un arrivo in volata avrebbe potuto farsi valere. Purtroppo non ci è arrivato, finendo nel gruppetto inseguitore con i vari Démare e Colbrelli. Al momento non sembra in formissima tutto sommato.
Mezione per Niki Terpstra, sfortunato in una caduta che lo ha reso incosciente per un paio di minuti. Trauma cranico, salterà anche la Roubaix. Grande sfortuna per la Direct Energie che aveva puntato tutto su di lui in questa stagione, oltretutto visto che la squadra si è comportata molto bene con Calmejane e Petit.