Aumenta la pressione per Dave Brailsford in questo momento delicato in cui il Team Sky sta attendendo gli esiti del caso Froome a causa del rapporto (Combatting Doping in Sports) prodotto dalla commissione cultura, media e sport (DCMS) della camera dei comuni, il parlamento britannico, il quale punta il dito sulle “mancanze inescusabili e non professionali” della Sky in materia di doping.
Il rapporto è stato redatto in base alle testimonianze dei membri della Sky, della federazione britannica (British Cycling) e dell’agenzia antidoping britannica (UKAD). Tra i testimoni vi sono lo stesso Brailsford, Bradley Wiggins ed il controverso Shane Sutton, ex-direttore tecnico di federazione e Sky, licenziato dopo le accuse di aver discriminato ed insultato atleti para olimpici. Sutton ora lavora per la federazione ciclistica cinese.
In particolare la commissione era interessata al caso delle borse consegnate alla squadra durante il criterium del Delfinato 2011 e sulle esenzioni terapeutiche (TUE) concesse a Wiggins nel 2011, 2012 e 2013 in occasione dei grandi giri, per verificare se fossero state applicate tutte le procedure antidoping relative, oltre a cercare di fare chiarezza sul perché la Sky e la federazione non siano state capaci di conservare la lista dei prodotti somministrati agli atleti. Lista che a quanto pare aveva solo un medico a cui è stato rubato il laptop.
Nel rapporto, di cui è venuto in possesso L’Equipe francese, si può leggere:
“Le dichiarazioni del Team Sky secondo le quali gli allenatori ed i direttori della squadra non conoscevano i metodi utilizzati dallo staff medico per preparare i ciclisti per le grandi corse sembrano non credibili ed incompatibili con il loro obiettivo iniziale di “vincere in modo pulito”, e di mantenere i più elevati standard etici nel loro sport.”
“Brailsford deve assumersi la responsabilité di queste mancanze, del modo in cui i corridori della Sky si sono allenati et hanno corso e dello scetticismo sulla legittimità delle prestazioni della propria squadra.”
Il caso di Wiggins e delle sue TUE viene descritto come “un serio fallimento sia per il Team Sky che per la federazione britannica. Un fallimento del management della Sky, diretta da Brailsford”.
Come noto, non si è mai riusciti a scoprire cosa contenesse il pacco recapitato al delfinato per Wiggins. Fluimucil per la Sky, ma triamcinolone, un corticoide, secondo una fonte. La commissione è arrivata comunque al punto: “Il sistema della Sky non era cosi robusto come affermato da David Brailsford e certe informazioni erano deliberatamente on registrate”.
Riguardo l’utilizzo o meno del corticosteroide la commissione ha la sua ipotesi: “Pensiamo che questo potente corticosteroide sia stato utilizzato per preparare Bradley Wiggins ed è possibile che altri corridori che l’accompagnavano per il Tour de France ne abbiano fatto uso. Lo scopo non era quello di fornire cure mediche, ma di migliorare il suo rapporto peso-potenza prima della corsa“.
Stessa conclusione per l’utilizzo dell’antidolorifico Tramadol: “L’utilizzo del Tramadol non sembra essere stato limitato ai rari casi di dolore esterno a causa di infortuni, ma piuttosto nel quadro della preparazione alle corse di alcuni corridori”.
Ciliegina sulla torta la dichiarazione alla commissione di Shane Sutton, che sarà un grande preparatore atletico, ma non propriamente un fulmine di guerra nelle sue esternazioni: “Quello che faceva Brad era contrario all’etica, ma non contrario alle regole antidoping“.
In ogni caso questi risultati non porteranno ad alcuna conseguenza legale o disciplinare.
Qui la reazione del Team Sky. Che sostanzialmente ammette degli errori, ma non la somministrazione di sostanze proibite.
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