Ironia della sorte, esattamente un anno fa, il titolo era lo stesso per un’altra squadra, il Team BMC, poi diventato CCC. Quest’anno tocca al Team Sky, che si trova in una situazione analoga, ovvero, dallo scorso Dicembre Dave Brailsford, il Team Manager, è alla ricerca di un nuovo Main Sponsor che possa sostituire Sky, che dopo l’acquisizione da parte della Disney non è più interessata ad investire nel ciclismo, o perlomeno non i 30 milioni annui attuali.
Da Dicembre si rincorrono voci di possibili acquirenti, dal cinese Dalian Wanda Group, un gruppo ultimamente molto interessato al ciclismo tramite l’affiliata Wanda Sports Group (Infront, Velon) che pare abbia anche provato a comprarsi il Tour de France; sino a Oleg Tinkov, il quale però è più che altro abile a farsi pubblicità tra roboanti affermazioni ed altrettanto roboanti smentite.
L’ultima voce vuole il coinvolgimento della Ecopetrol, la principale compagnia petrolifera colombiana, una delle quattro più grandi dell’America Latina. La conferma verrebbe da una cena in cui Brailsford è stato avvistato assieme al presidente della repubblica colombiana, Ivan Duque e del suo ministro per lo sport Ernesto Lucena. La cena avrebbe avuto luogo in questi giorni, in cui si corre il Giro di Colombia, su cui il PR di Sky sta martellando enfaticamente in effetti.
Brailsford ha ovviamente smentito, ma ha anche dichiarato che “la Colombia intende avere un Team Wolrd Tour a breve“, con un malizioso sorrisetto. Il Team Sky quindi diventerebbe Ecopetrol, battendo bandiera colombiana e con stelle di punta Egan Bernal e Ivan Sosa? Forse.
Nel frattempo però perché il tempo stringe? Perché dopo la riforma UCI voluta da David Lappartient, con cui Brailsford ha rapporti che definire tesi è un eufemismo, il termine ultimo per richiedere le licenze World Tour per le stagioni 2020-2022 scade il prossimo Giugno. Nel caso i dossier di richiesta non siano presentati a termine o incompleti è previsto persino che i contratti in essere coi corridori possano decadere.
In via teorica quindi, gente come Chris Froome (scadenza contratto 2021) e Egan Bernal (scadenza 2023) potrebbero essere sul mercato alla partenza del prossimo Tour de France. I dirigenti Sky però hanno assicurato che gli stipendi verranno pagati sino al 2020 anche se i corridori dovessero essere senza contratto per la prossima stagione.
I nuovi contratti non possono essere siglati se non a partire dal 1° agosto, sempre per le nuove norme UCI, e quindi Brailsford ha tempo sino alla fine del Tour per tenere assieme i propri corridori e trovare un solido finanziatore. Un elemento di difficoltà però può essere rappresentato dagli agenti dei corridori, i quali attendono raramente la data ufficiale per chiudere i contratti, ma lavorano alacremente molto prima, sfruttando tutti i vari rumours a loro vantaggio nell’interesse dei propri clienti e proprio. In alcuni casi anche con contratti postdatati, che valgono più che altro come promessa, ma su cui pare si possa comunque “lavorare”, come si è visto proprio nel caso di Ivan Sosa, già sotto contratto con la Trek-Segafredo e poi girato alla Sky a fine della scorsa estate. Un buon numero di corridori della Sky che ha proprio lo stesso agente di Ivan Sosa (tra gli altri Egan Bernal e Michal Kwiatkowski): Giuseppe Acquadro, il quale ha recentemente dichiarato all’Equipe durante uno dei training camp del team britannico a cui non manca di presenziare per rassicurare i propri clienti e tenere sotto controllo la situazione: “Diamo evidentemente fiducia a Dave (Brailsford -ndr-), ma sappiamo che sarà dura trovare uno sponsor capace di fornire 30 milioni di euro l’anno. Anche se il modello economico che ha messo in piedi 10 anni fa è favoloso“.
Insomma, sono giorni concitati per Brailsford, che deve fare i conti con tutte le problematiche del caso. Vedremo se la via colombiana sarà il futuro, a quel punto bisognerà anche considerare che gli ultratrentenni Froome e Thomas assorbono solo loro due 8 milioni l’anno dell’intero budget annuale della Sky.