Photo : Belga / Icon Sport

Il Tour sarà quasi sicuramente rinviato

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Ieri sera alle 20.02 (2 minuti per lasciare che i francesi continuino il rito dell’applauso alla finestra al personale medico) il presidente francese Emmanuel Macron a rivelato che la fase di quarantena in Francia terminerà l’11 maggio, con progressive misure di rilassamento dei divieti.

Macron però a continuato ance dichiarando che “i grandi festival e gli eventi con un pubblico numeroso non potranno svolgersi almeno sino a metà luglio“, mettendo la parola “fine” alle possibilità che il Tour de France possa svolgersi nelle date previste, dal 27 giugno al 19 luglio.

Photo : Belga / Icon Sport

Fermo restano che di Tour “a porte chiuse”non se ne parla, visto il veto dei sindaci delle città di tappa, ma soprattutto perché lo ha confermato anche Christian Proudhomme, il direttore della corsa, non resta che lanciarsi in un toto-calendario per trovare una data ulteriore.

Sicuramente non subito dopo il 19 luglio, primo fine settimana di una cessazione delle misure che vietano gli assembramenti di più di 100 persone. Bisogna anche tenere conto che i corridori hanno chiesto a più riprese un mese e mezzo di tempo per riprendere un’attività fisica normale, e le frontiere devono essere riaperte anche ai non-europei (ora chiuse). In questo modo ci potrà essere almeno una corta corsa a tappe di preparazione al Tour con tutti i protagonisti presenti (come il campione in carica Egan Bernal, che ora si trova in Colombia). Impossibile pensare di affrontare un Tour passando direttamente da Zwift ai Pirenei, o comunque senza almeno una gara di preparazione.

I primi a lanciarsi nel tot-calendario sono stati gli spagnoli di Marca, che addirittura parla di “patto” tra gli organizzatori dei tre grandi giri, i quali avrebbero cosi stabilito le nuove date: Tour dal 2 al 25 agosto, Vuelta a settembre e Giro ad ottobre. Il tutto sarebbe anche reso possibile dalla cancellazione delle olimpiadi.

Le possibilità che questo possa essere il quadro reale risulta difficile, sia perché la situazione virus è ovviamente ancora suscettibile di cambiamenti, sia perché è difficile che alcune squadre possano schierare formazioni competitive nei tre grandi giri a distanza di 30 giorni uno dall’altro. Con oltretutto l’incognita Giro d’Italia ad ottobre, quando certe salite alpine potrebbero essere off-limits.

In mezzo a tutto questo si dovrebbero anche trovare le date per le classiche monumento.

Commenti

  1. andry96:

    Giro forse a ottobre
    mah..forse con incroci astrali e un colpo di coda pesante dell'estate. altrimenti tappe alpine tagliate a go-go, programmarlo adesso vuol dire sapere di andare incontro a queste problematiche quasi sicuro. piuttosto salvare le classiche, il meteo è verosimilmente simile a quello primaverile. ma io parlo da spettatore, dopo aver visto(incrociando le dita) il tour preferirei vedermi le classiche che un altro grande giro organizzato raffazzonato in cui già di solito 10 tappe circa non mi dicono granchè
  2. samuelgol:

    La Spagna è più mite dell'Italia...soprattutto dell'Italia settentrionale.

    Il problema è che col Tour che finisce il 20 settembre, Vuelta o non Vuelta, spazio per il Giro non ce ne è...più che altro per ragioni climatiche....a meno che non facciano un percorso Giro estemporaneo, con poche (per non definire subito la classifica) Alpi all'inizio e piu nella terza settimana far decidere il Giro su montagne appenniniche le quali, appeal mediatico a parte, hanno tecnicamente non troppo da invidiare alle Alpi e sono agibili più a lungo delle Alpi.
    Imho avrebbe più appeal un giro fatto come indicato da te piuttosto che una vuelta e credo che Rcs farebbe bene a cercare di prendersi le ultime date buone( anche a costo di partire all'11 ottobre) prima di farsi "fregare" del tutto, perché se iniziano a programmare qualche monumento in ottobre lo spazio finisce del tutto
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