Jonas Vingegaard, fresco doppio vincitore del Tour de France, non ha avuto una carriera da subito folgorante, come noto. Già da U19 non era riuscito a centrare buoni risultati per mettersi in mostra, probabilmente per il fatto che non aveva le qualità per imporsi nelle piattissime gare in circuito danesi contro i suoi coetanei con fisici dalla taglia più abbondante della sua (Vingegaard è 175cm; l’altezza media dei maschi danesi è 180,4cm).
Già da U23 nel Odder Cykel Club invece era riuscito a fare qualche buona prestazione, in particolare una tappa della Pinse Cuppen, una nota gara danese in cui viene affrontata varie volte una delle più temibili salite del paese, la Pøt Mølle:
Nel 2016 è passato professionista nella squadra continental ColoQuick-Cult, dove la dirigenza, fatto ormai molto conosciuto anche dal grande pubblico, per dargli maggior disciplina lo fece lavorare nella Chrisfish di Hanstholm, dove Jonas sfilettava pesci dalle 6 della mattina sino alle 13, per poi allenarsi il pomeriggio. Un lavoro che condivise con Michael Valgren (EF-EasyPost). In quell’anno arrivò 2° nel giro di Cina I.
Nel 2017 si ruppe un femore al giro dei Fiordi accumulando solo 13 giorni di corsa in quella stagione. Nel 2018 dopo aver recuperato la forma, prima dell’inizio della stagione di corse, a marzo, fece un viaggio in Spagna, dove, sotto l’impulso del proprio direttore sportivo, Christian Andersen (oggi alla Uno-X) batté il record di salita del Coll de Rates, il cui KOM era detenuto allora da TJ van Garderen, che lo aveva ottenuto durante uno stage della sua squadra, la BMC. Vingegaard è riuscito a battere il record di van Garderen di 8″, e prova ne è rimasta ancora su Strava:
(Hindsgaul corre attualmente per la Uno-X se ve lo state chiedendo).
Il video di quella prova è apparso recentemente sul canale IG della Tv pubblica danese. Eccolo qui:
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Quel video è servito per fare pubblicità a Vingegaard, il quale a metà 2018 venne testato dal centro della federazione danese, con il fisiologo Lars Johansen, che valutò Vingegaard e ne rimase impressionato, sentenziando che aveva “…un cuore di una classe a parte. Molto lontano dalla media dei ciclisti maschi danesi. Ha un vantaggio di forse il 15 percento, e questo è significativo“. Una cosa che è diventata persino uno speciale alla tv danese, in cui parlavano del “talento danese per la montagna” (in compenso non gli fu mai misurata una Vo2max di oltre 90 come circolato recentemente).
Il tutto arrivò alle orecchie della Jumbo-Visma, che nel 2019 lo mise sotto contratto.
ma a me stò bianchetto tutto ossa e cassa toracica :mrgreen: tutto famiglia e corse a tappe, mi fa simpatia.