Sarà dunque il circuito automobilistico di Imola ad accogliere dal 24 al 27 settembre i campionati del mondo di ciclismo.
Il profilo del percorso sarà molto diverso da quello svizzero di Aigle-Martigny precedentemente annullato. La prova in linea maschile sarà di 259km, quello femminile di 144km. Lungo il percorso due asperità di 3km al 10% medio. La corsa maschile percorrerà i 28,8km del circuito dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari per nove volte, le donne cinque.
Si svolgeranno solo le prove élite maschili e femminili in linea e a cronometro, mentre non si svolgeranno le prove juniores e U23, in modo da ridurre i rischi sanitari legati al coronavirus.
Imola è già stata teatro di campionati mondiali nel 1968, con la vittoria di Vittorio Adorni (e dell’olandese Keetie van Oosten-Hage in campo femminile), che si spera sia precedente di buon auspicio.
La notevole differenza di profilo altimetrico rispetto i campionati svizzeri annullati cambia completamente il ventaglio di favoriti, con l’Italia tra le favorite.
Questo ripetuto 2 volte a giro, più tutto il resto.
Mi sembra al limite tra corridori scattanti e scalatori.
Indubbiamente non da velocisti.
Non mi sembra ci siano tratti lunghi dove il lavoro di una squadra possa far tanta differenza tenendo la velocità alta.
Può venir fuori una gara molto interessante con diversi corridori che possono lottare per la vittoria.