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Jérôme Pineau sospetta la Jumbo di doping meccanico

Dopo essere stato protagonista in negativo con il fallimento della B&B Hotels e del progetto di una squadra della città di Parigi, Jérôme Pineau torna a far parlare di se per via di alcune opinioni da lui espresse in televisione, durante la trasmissione “Les grandes gueles du sport” (più o meno “le grandi bocche dello sport), in cui ha lanciato pesanti sospetti sulla squadra olandese Jumbo-Visma.

Come noto la Jumbo-Visma non solo ha già vinto due dei 3 GT della stagione, il Giro d’Italia con Primoz Roglic ed il Tour de France con Jonas Vingegaard, ma sta marciando a grandi passi verso il tris con Sepp Kuss leader della classifica generale della Vuelta, e come se non bastasse con Roglic e Vingegaard al 2° e 3° posto.

Già nel mondo del ciclismo chi vince fa sollevare un sopracciglio, se vince spesso due, figurarsi se vince sempre….Pineau è andato dritto al cuore della questione accusando la formazione olandese di usufruire di doping meccanico:

L’accelerazione di Sepp Kuss al Tourmalet, due giorni fa, è stata di 10 km/h più veloce del gruppo di testa, dove c’erano taleti come (Juan) Ayuso […] C’è uno spettatore che fa un passo avanti, frena e riparte 10 km/h più veloce. Nel Tourmalet. Come si spiega? […] Sul Col de Spandelles, l’anno scorso, Sepp Kuss, senza pedalare, ha guadagnato 10 secondi, non so come faccia

Pineau poi è tornato anche su exploit del recente passato della Jumbo, come la tripletta nella tappa di apertura della Paris-Nice 2022:

I tre buffoni (sic – Christophe Laporte, Primoz Roglic e Wout Van Aert -ndr-) sono partiti sulla salita di 800 metri nei pressi di Yvelines con il gruppo WT che era con loro..e alla Parigi-Nizza non c’erano già stati tre mesi di gare prima…. tutti abbiamo fatto stages di allenamento prima, (ma) loro fanno quattro pedalate e prendono 10 metri….Come fanno?“.

Per poi concludere con un argomento principe dei social:

“Alcuni organi hanno bisogno di soldi per vivere, hanno bisogno di grandi squadre. […] Ho paura, sono molto preoccupato. […] “io ci ho corso fino a poco tempo fa nei professionisti e queste cose non me le spiego. Ed anche negli autobus delle squadre non è che si chiedono cos’hanno fatto negli stages…e non solo le piccole squadre….ma poi alla fine nessuno dice niente…perché non ci sono le prove, ma anche per Armstrong non ne avevamo, ma tutti lo sapevano. Sta succedendo la stessa cosa. Aspetti di andare a colpire il muro con la faccia faccia e poi dici: Oh sì, certo era evidente…Ma sarà troppo tardi”.

 

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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