Juan Ayuso positivo al covid, ma resta in corsa

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Juan Ayuso (UAE-Emirates) è risultato positivo al covid stamattina, ma in virtù della bassa carica virale rimane in corsa e continua la sua Vuelta España.

Il Dr. Adrian Rotunno (direttore medico): Secondo i nostri protocolli interni abbiamo testato per il covid-19 Juan Ayuso il quale è risultato positivo questa mattina. É asintomatico e le analisi del tampone PCR hanno mostrato che è bassissimo rischio di infettività, un caso simile a quanto si è visto quest’anno al Tour de France. Abbiamo quindi preso la decisione di consulatrci con i rappresentanti medici dell’organizzazione della corsa e dell’UCI. Siamo coscienti del quadro clinico di Juan e monitoriamo continuamente la sua situazione“. Cosi ha comunicato la squadra.
Il caso simile è proprio quello di un altro corridore della UAE: Rafal Majka, trovato positivo al covid al Tour de France, ma che ha potuto proseguire la corsa per via della bassa carica virale. Stesso cosa accaduta anche a Bob Jungels (AG2R-Citröen).
Ayuso è attualmente 5° in classifica generale.

Commenti

  1. Da notare che la UAE già in occasione del caso di Majka aveva dichiarato di essere in possesso della strumentazione per rilevare le cariche virali, mentre altre squadre devono inviare il tampone in un laboratorio esterno. Questo chiaramente impedisce di poter avere i risultati immediatamente e far eventualmente proseguire il corridore.

    Quindi non si tratta di "trattamenti di favore" o strani complotti, ma di semplice organizzazione e budget ben speso.
  2. EMAC:

    Sarei curioso di sapere il costo del macchinario per valutare la carica virale per capire se si tratta di soldi o di dormita delle altre squadre che non lo hanno.
    Più che altro sarei curioso di conoscere l'ente che certifica l'efficacia di questo macchinario.
    Che business enorme, che spettacolo
  3. sartormassimo:

    In realtà, anche senza pensare ai costi io non vorrei che una squadra di ciclismo diventasse competente con materie che non hanno nulla a che fare con quello che è il cosiddetto "core business".
    Già sono (almeno le più ricche) troppo complesse così come sono oggi a mio parere.
    Certamente. Si spera che sia solo un periodo particolare dovuto al covid, tieni conto pero' che penso che tutte le squadre abbiano uno o piu' medici che in ogni caso fanno gia' degli esami del sangue e altro .
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