Lotte Kopecky e Tadej Pogačar sono i vincitori del premio Vélo d’Or 2024. Per quanto riguarda il campione sloveno la scelta sembrava piuttosto obbligata (ma come sempre la giuria ha riservato sorprese), mentre per la campionessa del mondo belga la lotta era più serrata contro avversarie che durante la stagione si sono giocate vittorie importanti sul filo di lana.
Per quanto riguarda il premio maschile non c’era propriamente grande suspence, visto che Pogačar, con 25 vittorie stagionali, compresa la doppietta Giro-Tour, non aveva grandi rivali. Anche se, incredibilmente, alcuni giurati lo hanno messo all’ultimo posto tra i 5 finalisti (il belga De Knop di Het Laatse Niuews, Jeremy Whittle del britannico The Guardian e la freelance irlandese Orla Chennaoui. Il tedesco Thomas Goldmann di Radsport non l’ha nemmeno messo in classifica (!), mentre il belga Eric de Falleur di La Dernière Heure lo ha messo al 3° posto, cosi come il collega tedesco di Tour Andreas Kublik).
Pogačar ha vinto anche il premio Eddy Merckx, come miglior corridore di classiche (vincitore di Strade Bianche, Liegi, Lombardia e 3° alla Milano-Sanremo). Lo sloveno ha ritirato il premio con la sua tipica ironia: “Spero un giorno che uno di questi premi porterà il mio nome…questa è stata una stagione straordinaria ed eccezionale. Sono molto contento di ricevere questo premio, è un’ulteriore conferma che il lavoro paga. Questo mi da ancora più motivazione per la prossima stagione“.
Lotte Kopecky , 29 anni, seconda nelle prime due edizioni del Vélo d’Or femminile, si è aggiudicata il premio 2024, grazie a una ricca stagione in cui ha brillato nelle corse di un giorno (Parigi-Roubaix e Mondiale) e nelle classifiche generali (Tour de Romandie, seconda al Giro). Come il collega maschile, ha vinto anche il trofeo Eddy Merckx come miglior corridore di classiche.
Romain Bardet ha vinto il premio Bernard Hinault come miglior corridore francese (2° alla Liegi, una tappa al Tour e maglia gialla, 9° al Giro). Mentre Luis Angel Maté ha vinto il nuovo premio Gino Mäder come ciclista più impegnato. Maté, 40 anni, ha chiuso la propria carriera alla recente Vuelta España, alla fine della quale, al termine dell’ultima tappa, ha percorso i 650 chilometri che separavano il traguardo di Madrid da Marbella, la città in cui è nato e vive, per sensibilizzare l’opinione pubblica “su come dovremmo cambiare le modalità di trasporto, nell’interesse della lotta al cambiamento climatico per il bene del pianeta”. Nel 2022, ha piantato un albero per ogni chilometro percorso alla Vuelta dopo che la sua regione era stata colpita da gravi incendi boschivi.
Miglior ciclista donna francese, trofeo Daniel Morelon, all’oro olimpico di Mtb Pauline Ferrand-Prévot. Vélo d’Or per para-atleti al francese Alexandre Leauté, vincitore di 4 ori ai mondiali su pista di Rio, 2 ori su pista a Paris 2024, e campione del mondo su strada a Zurich 2024. Miglior ciclista nelle discipline olimpiche l’olandese Harry Lavreysen (3 ori olimpici nel 2024) completano i premi.
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