Kristina Vogel a 27 anni è una delle migliori pistard di sempre: 2 ori olimpici (Rio 2016, Londra 2012, con Miriam Welte); 2 record mondiali: 200mt partenza lanciata (10”384) e 500mt partenza lanciata (28”970); 3 titoli mondiali nel Keirin (2014, 2016, 2017); 4 titoli mondiali velocità individuale (2014, 2015, 2017, 2018) e 4 titoli mondiali velocità a squadre (2012, 2013, 2014, 2018); 11 titoli di campionessa mondiale, record detenuto assieme all’australiana Anna Meares. 6 titoli mondiali Juniores.
Nel 2009 aveva già avuto un brutto incidente mentre si allenava su strada, investita da un furgone: mascella rotta, 6 denti persi e numerosi interventi chirurgici al viso.
Il 27 giugno scorso però l’incidente peggiore, sulla pista in cemento di Cottbus, 130km da Berlino. Stava facendo degli sprint a due assieme alla compagna Pauline Grabosch. In uno sprint la Grabosch ha scartato per lanciare la Vogel, che ha sprintato a testa bassa come sempre, e non si è accorta che uno sprinter olandese era fermo sulla pista tenuto dal suo allenatore per fare uno sprint da fermo. L’allenatore ha urlato ed ha fatto appena in tempo a scansarsi. Lo sprinter olandese non ha nemmeno fatto a tempo a partire, preso in pieno a 60km/h dalla Vogel.
L’olandese ne è uscito indenne. Kristina no, è stata trasportata in elicottero a Berlino in coma. Ha passato 1 mese in terapia intensiva e 2 mesi in coma farmacologico. Operata più volte, non erano mai state date notizie riguardo le sue condizioni. Fino a pochi giorni fa quando ha rilasciato un’intervista allo Spiegel: 7^ vertebra toracica rotta e danneggiato il midollo osseo. Kristina ha perso l’uso delle gambe.
Olympic Cyclist Kristina Vogel on Her Paralysis: 'I'm Sorry. I Don't Usually Cry' https://t.co/Fo0FtwZLs0 pic.twitter.com/kRDMq87hcp
— SPIEGEL ONLINE English (@SPIEGEL_English) September 8, 2018
“E’ una merda. Non lo si può dire in altri modi. Qualunque siano le parole con cui si cerca di descriverla, la realtà è che non posso più camminare. Mi sono sempre detta che prima si accetta una situazione meglio la si può gestire. Di fatto mi paragono ad un bebè che deve imparare a girarsi e sedersi. Ed è bene che mi prenda il mio tempo. Per la prima volta in vita mia non ho niente da fare e voglio approfittare di questa situazione. Sono libera per la prima volta…”
Il mondo della pista e sportivo si è mobilitato per aiutarla, con un crowdfunding per le spese mediche: #staystrongkristina, progetto che ha raccolto più del doppio dell’obiettivo fissato.
Ora l’obiettivo è migliorare le misure di sicurezza in pista come hanno dichiarato vari pistard, shockati dall’incidente, come Grégory Bauget: “ti dici che può succedere…faccio sempre attenzione, soprattutto nelle sessioni che condividiamo coi ragazzi dell’endurance“, o Mathilde Gros: “Questa settimana in allenamento rivedremo le misure di sicurezza“; o Clara Sanchez: “Facciamo regolarmente dei richiami sulla sicurezza, anche se il rischio zero non esiste. Ma credo che questa volta la nostra voce sarà più ascoltata…“.