Kuss si impone in solitaria. Lenny Martinez nuova maglia rossa

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Sepp Kuss (Jumbo-Visma) ha vinto in solitaria la sesta tappa della Vuelta. L’americano ha staccato gli altri membri di una fuga molto ampia, formatasi all’inizio della tappa, negli ultimi chilometri per conquistare la vittoria sulla cima del Pico del Buitre.

Il francese Lenny Martinez (Groupama-FDJ), anch’egli parte di questa grande fuga di una quarantina di corridori, ha conquistato il secondo posto in questa tappa davanti a Romain Bardet (Team DSM), conquistando la maglia rossa e la testa della classifica generale nel suo primo Grande Giro, a soli 20 anni. Il francese figlio d’arte ha ora 8″ di vantaggio proprio su Kuss e 31″su Bardet.

L’americano, staccatosi dal gruppo di testa a poco più di tre chilometri dall’arrivo, ha ripreso facilmente i corridori francesi prima di ritrovarsi da solo in testa, sulla strada della vittoria di tappa. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), leader della maglia rossa prima della sesta tappa, ha avuto una giornata difficile, perdendo la maglia di leader della classifica generale. Presente nel gruppo dei favoriti con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), non è riuscito a tenere il ritmo sul Pico del Buitre, concludendo la tappa a 3’24” da Sepp Kuss e a 30″ dai due leader della Jumbo-Visma.

Commenti

  1. m.buti:

    Quando Evenepol giocava al calcio, per la verità anche bene, molto spesso il suo allenatore lo metteva fuori squadra per le sue continue intemperanze.
    Quindi se sta sui coglioni a diverse persone, me compreso, e quando vediamo vincere un suo avversario siamo contenti forse un motivo ci sarà.
    Ciononostante lo reputo un gran campione.
    Anche quando era all'asilo la maestra lo ha messo in castigo un paio di volte per aver rubato delle caramelle.
    Quindi se sta sui coglioni a diverse persone, me compreso, e quando vediamo vincere un suo avversario siamo contenti forse un motivo ci sarà.
  2. Se le opinioni sono libere, allora la mia è che le critiche che abbiamo lette sono un infantile tentativo di razionalizzare e giustificare un'antipatia a pelle. E che sarebbe molto più onesto intellettualmente dire "non mi piace".

    Perchè qua il punto non è dire che non piace il gelato al cioccolato, visto che sui gusti non si discute; ma di inventarsi ragioni per cui "il gelato al cioccolato fa male".
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