La gran discesa di Pidcock dal Galibier e quella di ….Froome!

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Nella 12^ tappa del Tour de France, Thomas Pidock (Ineos-Greandiers) ha vinto la sua prima tappa al Tour deFrance, e nientemeno che con l’iconico arrivo all’Alpe d’Huez. Tappa in cui il britannico ha raccolto grandi plausi per come ha affrontato la discesa dal col du Galibier, dando mostra delle sue grandi doti da discesista.

Pidcock, 22 anni, è anche campione olimpico di mountainbike e campione del mondo di ciclocross in carica, quindi sulle sue doti tecniche di guida non ci possono essere molti dubbi.

Curiosamente però una discesa che è passata inosservata sul Galibier è quella di Chris Froome (Israel-PremierTech), il quale ha terminato al 3° posto dietro Pidcock nella stessa tappa. Froome erano ben 4 anni che non otteneva un risultato di prestigio, lui che prima dell’incidente al Dauphiné era praticamente l’uomo da battere in ogni corsa a tappe.

Ebbene, nonostante l’età non più verde, 37 anni, le svariate operazioni a gomito e femore che ha subito per rimettersi in sesto dopo il terribile incidente, Froome ha dato prova di non avere remore nel “tirare” anche in discesa. Nella discesa dal Galibier infatti, Froome ha coperto i 26,7km di discesa in 14″ più di Pidcock. I due britannici hanno percorso la discesa nelle medie orarie di 53,6km/h (Pidcock) e 53,2km/h (Froome) rispettivamente. Pidcock ha toccato la velocità massima di 86,2 km/h, mentre Froome “solo” gli 85,4km/.

In ogni caso le prestazioni di Pidcock e Froome sono al momento le migliori su Strava nel segmento della discesa dal Galibier anche tra tutti i professionisti che hanno caricato i loro file.

Se si analizzano e mettono a confronto le due discese si può vedere come Pidcock e Froome siano scesi praticamente alla pari per i primi 19km, e come poi Pidcock abbia fatto la differenza negli ultimi 5km, i più tortuosi, prima dell’arrivo nel paese di St. Michel de Maurienne.

Quindi, chiaramente grande spettacolo da parte di Pidcock per una discesa condotta da grande discesista, ma un bravo anche a Froome, non solo per la prestazione nella sua globalità ed il bel risultato ottenuto, ma anche per aver dimostrato come anche in discesa psicologicamente e tecnicamente ha recuperato benissimo dall’incidente, ed ha potuto battagliare con un ragazzino terribile 15 anni più giovane. Kudos Chris!

Commenti

  1. Shinkansen:

    Froome sconta la sua bruttezza in bici. Ricordavo quanto fosse scomposto, ma non ricordavo quanto. Invece, ad efficacia dà ancora molte paghe.
    Credo anche io sia cosi, mai stato bello ma sempre molto efficace (salita-crono-discese), peccato che ormai sia al canto del cigno...
  2. bastianella31:

    Credo anche io sia cosi, mai stato bello ma sempre molto efficace (salita-crono-discese), peccato che ormai sia al canto del cigno...
    Non ricordavo nemmeno che avesse 37 anni. 37 sono tanti per un atleta in formissima, figuriamoci per uno che è uscito dal suo infortunio. Non so se andrà ancora in fuga o riuscirà a piazzarsi prima della fine, ma dopo l'impresa dell'Alpe d'Huez io avrei appeso la bici al chiodo.
  3. Bellissimo articolo, ed ancora più bello veder tornare Froome in azione nonostante l'età. La cosa che mi colpisce di più è la capacità di tornare a rischiare così tanto dopo quel bruttissimo incidente, ovviamente non solo lui.. Proprio vero che i prof fanno un altro lavoro, sia di fisico che di testa
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