La nuova era della Decathlon-AG2R La Mondiale | BDC Mag

La nuova era della Decathlon-AG2R La Mondiale

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Per tanti è la fine dell’era dei pantaloncini marroni della AG2R, tanto criticati quanti iconici e riconoscibili. Per la squadra è senza dubbio l’inizio di una nuova era, anzi, si tratta di un “momento eccezionale, storico” per il Team Manager Vincent Lavenu. La squadra infatti acquisisce dal 1° gennaio 2024 lo sponsor, e quindi il nome, di Decathlon-AG2R La Mondiale.

L’arrivo di Decathlon segna in realtà un ritorno di questo marchio nella massima divisione del ciclismo, infatti dal 2000 al 2004 il marchio francese ha fornito le bici a quella che allora era la AG2R-Prévoyance, la stessa squadra odierna.

Il momento storico di cui parla Lavenu è senza dubbio legato all’aumento di budget che l’arrivo di Decathlon porta. Decathlon è il n°1 mondiale dei venditori di articoli sportivi, con un giro d’affari di 15 miliardi annui. Alla squadra porterà una dote di 7 milioni annui sino al 2028, garantendo quindi un budget complessivo di 26 milioni di euro per il 2024. Di che stare tranquilli per un po’ per la squadra francese, in particolare dopo le preoccupazioni legate all’uscita dello sponsor Citroën.

26 milioni di budget annuale consentiranno alla squadra di posizionarsi ta le 5 squadre più ricche del World Tour, come ha sottolineato Lavenu. Per quanto riguarda Decathlon invece si tratta di migliorare l’immagine del marchio, in particolare delle biciclette Van Rysel, il brand delle bici top di gamma dell’azienda francese:

“Questa co-denominazione si basa in realtà sull’obiettivo di aumentare la nostra visibilità internazionale e allo stesso tempo di stabilire la nostra credibilità“,  ha affermato Céline Del Genes, responsabile dei rapporti coi clienti: “Il ciclismo è uno sport in crescita, nei cinque continenti e per undici mesi all’anno, che corrisponde alla nostra idea di sport per tutti e a tutti i livelli“.

Curiosità diffusa ovviamente per l’utilizzo da parte della squadra delle biciclette Van Rysel (che in fiammingo significa “di Lille”, la città francese dove ha sede Decathlon), considerate da molti bici da “mercatone”, appunto. Sicuramente le biciclette che il team utilizzerà saranno tra le più economiche del WorldTour. Il top di gamma Van Rysel, la RCR PRO attualmente in vendita sul sito Decathlon francese è in vendita a 8.500 euro. Anche se è dotata dello SRAM Red eTap e non dello Shimano Dura-Ace Di2, e non ha le stesse ruote Swiss Side che i corridori del WorldTour utilizzeranno l’anno prossimo, resta sicuramente tra le bici meno costose del gruppo pro. Per confronto, la BMC che la squadra utilizzava quest’anno costa quasi il doppio. L’unica concorrente per economicità è la Cube Litening C:68 utilizzata dalla Intermarché, venduta a 7500eu, anche se non nella stessa esatta configurazione di quella usata dal Team. Anche la Canyon Aeroad usata da MvdP, e venduta solo online, costa di più.

Sia la Van Rysel stradale che la XCR da cronometro sono state progettate in collaborazione con un’importante azienda francese specializzata nell’aerodinamica, la Onera, e Lavenu ha spazzato via ogni dubbio riguardo le bici: “Sono macchine da guerra. La potenza di ricerca e sviluppo dell’azienda è semplicemente incredibile, fanno tutto il possibile per raggiungere il livello più alto“. Più contenuto Benoît Cosnefroy, che alla presentazione ha mormorato: “Sembra molto, molto bella”.

Decathlon-AG2R La Mondiale avrà anche un ormai immancabile team di sviluppo (U23) ed anche un team junior (U19) il prossimo anno. Mentre per la squadra WT sono già arrivati rinforzi. Il nome principale è probabilmente Sam Bennett, con il velocista irlandese che passa dalla Bora-Hansgrohe dopo un paio d’anni difficili. Il 33enne ha vinto due tappe del Tour de France e la maglia verde nel 2020, e ha vinto cinque tappe della Vuelta a España, nonché tre tappe del Giro d’Italia, ma ha vinto solo sei volte durante i suoi due anni in Bora. Ora ha un nuovo inizio nella sua nuova squadra francese e sarà interessante vedere come se la caverà.

Insieme a lui arriva anche Victor Lafay, uno dei nomi emergenti del ciclismo francese, che quest’anno ha vinto una tappa del Tour. Il 27enne era uno dei corridori più ricercati da varie squadre (in particolare la Ineos), ma Decathlon-AG2R se lo è assicurato per il 2024-2025.

Commenti

  1. matteof93:

    Per noi che lo sappiamo ok, ma lo spettatore medio non sa che Van Rysel è Decathlon. Penserà semplicemente che Van Rysel è un marchio di bici, Decathlon è lo sponsor della squadra ed in quanto negozio venderà anche le bici usate da quella squadra. State pur certi che hanno sicuramente in mente il fatto di aprire uno store online tipo quello di Canyon, slegando Van Rysel dal sito Decathlon dicendo: "Compra online a ritira da Decathlon, a pochi km da casa tua!".
    Poi c'è il capitolo meccanici/assistenza, sicuramente formeranno qualche meccanico in ogni centro Decathlon per poter lavorare sulle Van Rysel. Diciamo almeno 2 persone per ogni punto vendita che sarà catalogato da eventuale bollino "Centro Assistenza Van Rysel".
    Sta questione dell'assistenza io faccio sempre fatica a comprenderla...decathlon ha la sua diciamo "abbastanza basica" ma per quella più specifica prendi la bici e vai dal meccanico di cui ti fidi.
    Nessun meccanico mi ha mai fatto storie quando gli ho portato la Rockrider a sistemare, o la ruota della Triban per sostituire un raggio spezzato o la Specialized Demo a campanare correttamente un cerchio nuovo.
    Anzi ti dirò che le volte in cui ho portato la Rockrider a sistemare mi han sempre chiesto informazioni o curiosità sul mezzo (ho una ER2 in edizione limitata a 400 esemplare, probabilmente il primo esperimento di MTB da 2000 euro fatto da Decathlon più di 10 anni fa).
    Adesso poco tempo fa ho preso un Van Rysel e se ce ne sarà bisogno la porterò dal meccanico di fiducia e non alla Deca a farci fare lavori.

    Se compri una Specialized o una Pinarello mica vai alla "casa madre" a farla vedere, la porti dal tuo meccanico di fiducia quindi quì sarà la stessa cosa no?
  2. paoloderapage:

    direi che di esempi del genere ce ne sono già... VDP e Philipsen quest'anno hanno vinto ''qualcosina'' in sella ad una Canyon che costa molto meno della concorrenza.
    sono daccordissimo con te, ma se vince la bici più "povera" , visto che nell'articolo viene enfatizzato questo aspetto, sono ancora più contento, tutto qui
  3. bicilook:

    Non sarebbe male se facessero qualche milione in meno ,ma stabilizzassero con un contratto di lavoro serio i dipendenti.
    questo purtroppo vale per tutti...
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