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“Passeggiare in bicicletta la domenica mattina”, come dice la famosa canzone, è uno dei passatempi più diffusi e più sani. È qualcosa che ci permette di rilassarci e di andare oltre i problemi del quotidiano. È qualcosa che ci permette di focalizzarci su quanto dobbiamo fare la settimana successiva, al lavoro, in famiglia, con il capo… Ma andare in bicicletta è anche uno sport che richiede investimento molto elevato in termini di tempo ed energie.
Chi te lo fa fare di alzarti presto la mattina e andare ad allenarti in vista della prossima gara, della prossima stagione? La passione, certo; la motivazione, probabilmente; la voglia di vincere, di superare se stessi, spesso. Andare in bicicletta è faticoso, lo sapete tutti. L’allenamento fisico, è assolutamente necessario. Anzi è fondamentale per poter raggiungere delle performance di rilievo.
Tuttavia si assiste, e non solo nel ciclismo, a situazioni in cui anche i campioni crollano. Proprio non ce la fanno più. Mi ricordo, e credo tanti fra voi con me, il crollo di Miguel Indurain al Tour nel 1996. Pensare che un campione come Indurain non fosse allenato o non preparato a dovere è da escludersi. Cosa dunque probabilmente non funzionò quel giorno?
Probabilmente, anzi, e mi sbilancio un po’, sicuramente, diede forfait la sua testa. La sua testa non riusciva in quel momento a stare dietro al corpo impegnato in uno sforzo ed in una sfida importante e con aspettative altissime da parte del pubblico, dei media, e di lui stesso. È vero, il problema si è manifestato in una crisi di fame, un calo di zuccheri improvviso e repentino, ma cercare le cause solo in questo sarebbe sbagliato e fuorviante.
È la testa il nostro vero motore, non solo nello sport, ma in ogni cosa che facciamo nella vita: lavoro, relazioni familiari, amicizie…
Da anni ormai e in molti sport è riconosciuto il contributo fondamentale che la preparazione mentale può dare alla prestazione dell’atleta, tanto e forse più della preparazione fisica o della condizione atletica di quel preciso momento. Una buona preparazione mentale dà la fiducia nelle proprie capacità e potenzialità. Dà la capacità di decidere in modo consapevole e obiettivo, cosa, come e quando fare qualcosa. Ma cos’è allora questa preparazione mentale?
La preparazione mentale è una serie di tecniche e metodologie che un atleta, affiancato da un preparatore mentale (un mental coach per dirla all’americana), può apprendere per riuscire a raggiungere una performance di livello superiore. Si tratta di allenare la concentrazione, la motivazione, la resilienza, la gestione dello stress; di strutturare obiettivi e pianificare allenamenti e traguardi; di imparare a parlarsi in modo proficuo durante allenamenti e gare; di sapersi rilassare nel momento giusto e affrontare le pressioni che arrivano dall’esterno sempre presenti anche se siete dei dilettanti o degli amatori.
La preparazione mentale, come disciplina, ha cominciato ad avere successo negli Stati Uniti a partire dagli anni sessanta e si è diffusa una decina di anni dopo, con la pubblicazione di “The Inner game of Tennis” di W. Timothy Gallwey. L’autore spiega come nello sport ci siano due componenti, quella fisica e quella interna a se stessi e come quest’ultima sia fondamentale per garantire una prestazione eccellente. Alla luce delle ultime notizie, purtroppo spiacevoli, legate al doping, chi va in bicicletta, qualunque sia il suo livello, deve capire che gli “aiuti esterni” oltre che dannosi per sé e per la propria carriera, sono dannosi proprio per la testa, perché tolgono tutta la fiducia che in primo momento, e falsamente, sembrano aver dato: l’atleta non saprà più riconoscere i suoi veri meriti ed i suoi limiti!!
Tutto diverso è un percorso di preparazione mentale: ti abitua e ti allena a strutturarti in maniera così forte da poter resistere agli insuccessi, ma anche ai successi.
È l’unico modo per riuscire a raggiungere obiettivi prefissati e performance elevate. In questa rubrica, che si apre oggi e che vi seguirà con cadenza bisettimanale, cercherò di darvi spunti, idee, letture perché voi possiate prepararvi in modo migliore nel vostro sport. Se avete domande, curiosità o dubbi scriveteli qui sotto.
Ciao a tutti e a presto!
Davide
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Davide Mamo si occupa di Coaching e Preparazione Mentale. Il coaching è un affiancamento che permette di rendere le persone consapevoli di quello che sono, delle loro capacità e del loro potenziale, per rendere possibile un miglioramento dei propri risultati ed il raggiungimento degli obiettivi che ci si prefigge.
Davide, da sempre sportivo, dopo il Liceo Classico si laurea in Psicologia con una Tesi sullo stress nel gioco del calcio. La passione per lo sport lo porta poi ad approfondire le conoscenze scegliendo un Master in Psicologia dello Sport, che ho conseguito con un elaborato finale dedicato alla ”Promozione del talento nelle società sportive di calcio giovanili”.
Davide lavora in azienda sia nell’ambito della consulenza direzionale e dell’Executive Coaching sia in quello della formazione d’aula, che sviluppa in modalità innovative. Collabora con la società inAudio Srl e di Imprelab e con società sportive, per un affiancamento mentale alle diverse figure coinvolte nella società stesse e nella gestione della loro comunicazione.
Potete conoscerlo meglio visitando il suo sito www.tb1.it o scrivendo a info@tb1.it
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