Dal prossimo Tour de France la Bora-hansgrohe dopo 8 anni di esistenza con questo nome (più due come Bora-Argon18, prima del 2015 si chiamava Team NetApp) si chiamerà Red Bull -Bora-hansgrohe, a meno di cambi ulteriori. Il cambio di nome è evidentemente dovuto all’ingresso dello sponsor produttore della celebre bevanda energetica, già onnipresente come sponsor di sport estremi ed alternativi.
Cosa comporterà l’ingresso di uno sponsor dell’importanza di Red Bull non solo per la squadra, ma nel ciclismo? Più soldi, ma anche più costi? Come quasi sempre è accaduto in passato? Peter Denk, Team Manager della formazione tedesca ha spiegato nelle conferenze stampa pre-Giro d’Italia che i piani non sono esattamente questi.
Denk ha confermato che la Red Bull-Bora Hansgrohe avrà un budget maggiore, e che punterà molto sul team di sviluppo under 23, e che ovviamente l’obiettivo è quello diventare la squadra migliore e più forte del WorldTour.
Il primo passo verso questo risultato passa ovviamente per il Tour de France, la gara più importante del calendario, per la quale a inizio stagione hanno ingaggiato Primoz Roglic. Ma la strategia non si limita e non si limiterà a spendere e spandere per assicurarsi i migliori corridori, come spiegato da Denk: “Con l’arrivo della Red Bull abbiamo grandi, grandi obiettivi, ma il Tour de France non è l’unico obiettivo. Vogliamo essere il marchio numero uno, il marchio più attraente nel ciclismo. Questo è il grande obiettivo dell’intero progetto. Sappiamo che non possiamo farlo in poche settimane, ma è l’approccio a lungo termine di questo progetto.”
Il modo in cui agiranno per arrivare a questo obiettivo sarà quello già utilizzato da altre squadre sponsorizzate (o di proprietà) da Red Bull, ovvero puntare fortemente alle squadre sviluppo, come già nel calcio con la RB Leipzig o la RedBull Salzburg, squadre prolifiche come fucine di talenti; o come nella F1.
Denk ha spiegato che, entro limiti ragionevoli, gli appassionati di ciclismo possono aspettarsi una filosofia simile con la squadra di ciclismo: “Abbiamo un progetto di scouting sotto gli under 19. Poi abbiamo la nostra squadra under 19, la Grenke-Auto Eder, e quindi la nostra nuova squadra under 23 dal prossimo anno. Penso che sia una grande dimostrazione di quanto siano importanti per noi tutti i programmi per nuovi talenti in futuro. E sì, questo fa parte della missione e della visione della Red Bull. Se si guarda alla situazione attuale ad esempio nella Formula 1 ci sono 20 posti disponibili e di questi 12 piloti hanno una storia nella Red Bull, con il programma rookie della Red Bull“.
Denk ha affermato di ritenere che spendere grandi somme di denaro è chiaramente il modo semplice e veloce per raggiungere il successo, ma che l’interesse di un progetto a lungo termine è ciò che ha reso la squadra attraente per il gigante austriaco delle bevande energetiche: “Il nostro approccio non è quello di andare da qualcuno come Tadej Pogačar adesso e riscattarlo dal suo contratto. Quindi creeremo qualcosa nel nostro stile da zero. E sì, ci vuole tempo, ma il tempo lo abbiamo, quindi iniziamo col progetto!”.
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