La terribile caduta ai Paesi Baschi mette fuori gioco i Big

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Una terribile caduta in discesa al giro dei Paesi Baschi ha costretto al ritiro diversi dei Big presenti, ma anche altri corridori.

 

Jonas Vingegaard (Visma) è caduto pesantemente riportando la frattura di una clavicola e diverse costole, ma è “stabile e cosciente” da quanto riportato dalla sua squadra. Anche per Remco Evenepoel (Soudal)  frattura di una clavicola, ma anche della scapola.

Niente di grave per Primoz Roglic (Bora), anche se le continue cadute con relative botte ed abrasioni lo hanno consigliato al ritiro. Niente fratture per Natnael Tesfatsion (Lidl-Trek), per lui solo abrasioni e qualche taglio. Andata peggio a Jay Vine (UAE) il quale ha sostenuto fratture di una vertebra cervicale e di due vertebre toraciche.

Ancora nessuna notizia invece su Steff Cras (TotalEnergies), e Sean Quinn (EF-EasyPost).

La caduta a detta di vari corridori è stata causata dalla strada molto accidentata, a causa di radici sotto l’asfalto e dalla velocità “troppo elevata” con la quale il gruppo di circa 60 corridori l’ha affrontata. Almeno secondo le parole di Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), quest’ultimo ora in maglia gialla di leader della classifica generale dopo i ritiri di Roglic ed Evenepoel. Bilbao ha detto che “noi corridori dobbiamo riflettere. Forse siamo noi che creiamo il pericolo“.

Una caduta che rilancia prepotentemente il tema della sicurezza in corsa e del modo con cui oggi vengono affrontate le corse dagli stessi corridori. Ovviamente questa caduta fa parlare per il fatto di aver privato in un colpo solo tutto il WorldTour di tre dei principali protagonisti della stagione, condizionandola sia nell’imminente, per la campagna delle Ardenne, sia in ottica Tour de France, dove sia Roglic, che Evenepoel che ovviamente Vingegaard sono tra i protagonisti più attesi.

Commenti

  1. Ser pecora:

    Ovviamente adesso tutti chiedono i motivi delle cadute e tutti dicono la loro, e se ne sentono di ogni dai pro:

    -chi dice che i dischi tagliano come rasoi (Bardet)...infatti sono tutti affettati come salami, non rotti....
    -chi dice che sono le ruote ad alto profilo, fino a Froome che voleva vietare le bici da crono (comprensibile da parte sua...), come se tutti girassero con le 80mm...
    -chi dice che i corridori oggi sono "come gli automobilisti che guidano con Waze e Facebook" perché non stanno attenti alla strada, ma guardano i dati sui garmin (Madiot). Chissà che dati avrà guardato ieri in discesa Vingegaard per distrarsi...o van Aert mentre rilanciava a 60kmh dietro Benoot...o avranno avuto le notifiche di connect attive...
    -chi dice che andrebbero bloccati i rapporti (!): Madouas, secondo il quale ogni anno aggiungono un dente in più alle guarniture, ed ora "senza il 56 perdi le ruote del gruppo"....che a parte che MvdP ad esempio lo svernicia comodo da anni con un misero 54, dovrebbe pure spiegarci allo stesso tempo quale sia il segreto per far evolvere in contemporanea le gambe per tirare un 56-11...forse limitare/bloccare lo zucchero in borraccia a 50gr/ora, come 10 anni fa?

    Se andiamo a vedere però un po' di dati Strava si possono vedere le velocità a cui vari corridori hanno affrontato quella curva:

    Formolo

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    Bagioli

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    Gall

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    Cepeda:

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    Dal grafico mi pare chiaro chi sia andato per terra...

    Non è che forse c'è semplicemente chi se la rischia di più?
    Mi colpiscono molto i 165bpm in discesa... e poi c'era chi diceva che non stavano andando a tutta.
  2. Skardy:

    Cepeda ha 25 anni. Io a 165 bpm sono a soglia. Un 25enne ha 30 bpm di margine per arrivare a soglia. Non parliamo poi di un 25enne professionista in gara e conseguente adrenalina che un pò innalza i bpm.
    165 in discesa son tanti anche per chi ne ha 190 in salita.
    Ps. il fatto che abbia 25 anni vuol dire quasi zero, ricorda che è un pro (tendenzialmente molto bradicardico) e che recupera dai picchi in un battito di ciglia.. 165 sarebbero tanti anche se la salita prima l'avesse fatta a 195.
  3. Doppiomisto:

    Sulla caduta nei Paesi Baschi: "I corridori sono l'aspetto più pericoloso di questo sport"

    Van der Poel: "Stavo andando all'aeroporto. Eppure i corridori stessi sono l'aspetto più pericoloso nel nostro sport. Tutti vogliono essere davanti allo stesso tempo, ma ovviamente non è possibile. Io non lo faccio" Non pensare che sarà mai completamente sicuro, questa è una vergogna."
    Da dove l'hai copiata?
    Il "giornalista" deve aver tradotto con i sintetizzatori vocali che vendevano a fondo della settimana enigmistica :mrgreen:
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