La violenta grandinata al Dauphiné

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Le immagini sono diventate subito virali: nella tappa di ieri del Criterium du Dauphiné si è abbattuta una violenta grandinata subito dopo che Primož Roglič (Jumbo-Visma) aveva tagliato il traguardo e molti corridori stavano ancora scalando il Col de Porte.

Un compagno di squadra di Roglič, Tony Martin, ha dovuto cercare riparo sotto un albero assieme ad alcuni spettatori

Altri corridori che hanno voluto proseguire sotto il diluvio ne hanno pagato le conseguenze, come mostrano qui Tim Declerq (Deceuninck-QuickStep) e Maxxime Chevalier (B&B Hotels – Vital Concept)

foto: twitter

Un evento piuttosto raro al Dauphiné, ma ovviamente non un caso isolato, basti ricordare il Dauphiné Libéré del 1953 (che si correva a giugno però)

Commenti

  1. samuelgol:

    Bello slogan, sicuramente condivisibile se fosse vero. Invece secondo me non lo è. Ovvero, che il nostro paese abbia un futuro fosco se non si dà una raddrizzata, ne sono persuaso, ma non c'entra nulla il pensare alla ripresa del calcio anzichè alla ripresa della scuola, perchè una cosa non è mai stata e non è alternativa all'altra e perchè non è vero che la gente ha pensato al calcio. Se ne è parlato pubblicamente più del calcio perchè i protagonisti del calcio hanno visibilità mediatica che i protagonisti della scuola (bambini, ragazzi e genitori ) non hanno, ma sono convinto che se avessi chiesto alla gente di dover scegliere, semmai fosse stato necessario, fra le 2 cose, la gente avrebbe scelto la scuola (i ragazzi ovviamente no :mrgreen:), un pò per comodità personale (il non saper a chi lasciare i figli), un pò per ragioni didattiche e sociali degli alunni.
    Evidentemente non sei bene informato sul fatto che la mancanza della didattica tradizionale (quella da remoto può andare bene, forse, per prendere la patente della moto) causata dal Covid, sia stata e sara' una vera tragedia. Io non mi invento nulla, basta guardare in rete i vari e numerosi interventi di sociologi, psicologi, filosofi (uno su tutti il grande Umberto Galimberti) che tutti, nessuno escluso, ribadivano come le priorità, in questo disgraziato paese, fossero tutte focalizzate all'economia, ed il calcio ho già detto cosa rappresenta per essa, mentre per la scuola, di fatto, gli insegnanti dovevano arrangiarsi.
    Il tuo " i ragazzi ovviamente no" fa anche sorridere perché i primi che volevano tornare a scuola erano proprio loro.
    Comunque dai, va bene cosi'.
  2. Forza spal 73:

    Evidentemente non sei bene informato sul fatto che la mancanza della didattica tradizionale (quella da remoto può andare bene, forse, per prendere la patente della moto) causata dal Covid, sia stata e sara' una vera tragedia.
    Ho tre figli in età scolare e una moglie professoressa. So benissimo che razza di guaio sia la scuola chiusa, non ho mai detto il contrario e anzi ti ho detto che giusto qualche giorno fa ho scritto qui sul forum, quanto ritenessi importante la ripresa della scuola in presenza. Devo ripeterlo di nuovo?
    Forza spal 73:

    ......., basta guardare in rete i vari e numerosi interventi di sociologi, psicologi, filosofi (uno su tutti il grande Umberto Galimberti) che tutti, nessuno escluso, ribadivano come le priorità, in questo disgraziato paese, fossero tutte focalizzate all'economia, ed il calcio ho già detto cosa rappresenta per essa, mentre per la scuola, di fatto, gli insegnanti dovevano arrangiarsi.
    Le priorità di cui parli erano a chiacchiere sui media, ma chi doveva occuparsi della scuola si occupava della scuola (bene o male si potrebbe discuterne) come chi doveva farlo dell'economia si occupava dell'economia (anche qui bene o male si potrebbe discuterne).
    Ti ribadisco che una cosa non esclude l'altra e assimilarle mi par fuori luogo.
    Forza spal 73:

    Il tuo " i ragazzi ovviamente no" fa anche sorridere perché i primi che volevano tornare a scuola erano proprio loro.
    Comunque dai, va bene cosi'.
    Quelli un pò più adulti forse si...ma la maggior parte dei più piccoli no, soprattutto una volta finito il lockdown, cosa che gli permetteva di non andare a scuola, e al tempo stesso di vedersi con i loro amichetti a giocare. Gli pareva di far vacanza. Se ora mi si vuol dire che ai bambini, in generale piace la scuola e non la vacanza.....vabbè...ma non è così.
  3. Forza spal 73:
    Invece a me sta storia dei calciatori fighetti non ha stufato per nulla, anzi, se ne parla troppo poco.
    Anche per te vale la considerazione espressa in precedenza: polemica sterile e pretestuosa.
    In quanto al fighettismo aggiungo che hai una mentalità ristretta, perché ti concentri esclusivamente sul calcio, mentre ci sono sport molto più ricchi.
    Infatti, quando pubblicano le classifiche degli sportivi più pagati nel mondo, i calciatori non occupano mai le prime posizioni e - inevitabilmente - i più pagati risultano Messi e Cristiano Ronaldo. Gli altri vengono tutti molto, ma molto dopo.
    Se parliamo di soldi, nella NBA, nella Major Leauge o nella NFL ci sono illustri sconosciuti (per noi) che prendono due, tre, quattro volte tanto CR7 o Messi e i soldi non glieli danno perché sono fighetti, ma per l'indotto che generano. Quando il ciclismo sarà in grado di generare altrettanto indotto vedrai che gli stipendi dei pro' saliranno.
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