David Lappartient, fresco nuovo presidente dell’UCI, ha espresso il desiderio di proibire i corticosteroidi a partire dalla stagione 2019. Queste sostanze non sono al momento proibite dalla WADA, l’agenzia mondiale antidoping,
L’idea di Lappartient è quella di sospendere temporaneamente i corridori che necessitino l’uso di queste sostanze: “Per esempio, il corridore viene tenuto fermo per 15 giorni e torna quando tutto è in ordine”.
Questa misura ricalca le regole del Movimento per un ciclismo credibile (MPCC) che impone ai suoi aderenti la regola di non correre per 8 giorni dopo l’utilizzo di iniezioni di cortisone. Una regola che metterebbe fine alle famigerate TUE, le esenzioni per fini terapeutici.
“Se avete bisogno di corticoidi perché la vostra salute non è buona ovviamente li potete prendere, ma in questo caso non dovete prendere parte a competizioni se siete malati. Questo perché quando si prendono corticoidi il vostro livello di cortisolo naturale diminuisce, e se avete un livello basso allora dovete fermarvi e tornare quando sarà tornato normale”.
Livelli di cortisolo basso possono avere effetti negativi sul corpo umano.
L’UCI aveva già formulato questa richiesta alla WADA un anno fa, ma la WADA aveva risposto che si sarebbe presa il tempo di considerare questa proibizione, ma senza poi fornire risposte chiare.
A titolo di esempio, con questa misura in vigore Bradley Wiggins non avrebbe potuto partecipare (e quindi vincere) al Tour de France 2012.
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