La cronometro finale della Tirreno-Adriatico è una delle rare opportunità quest’anno di vedere le bici usate dai professionisti per questa disciplina ormai sempre più relegata a comparsate minori o tenuta nei grandi giri di nome, ma non di fatto, essendo più spesso quelle che una volta si chiamavano cronoscalate. Grazie all’organizzazione per le foto.
Partiamo con quella del vincitore del tridente finale, Simon Yates (Mitchelton-Scott):
I corridori della Mitchelton-Scott, sponsorizzata Shimano, sono soliti utilizzare una ruota lenticolare della tedesca Lightweight, nello specifico il modello Autobahn per rim brakes. Questa ruota, senza scritte che ne evidenzino marca e modello, sono tra le favorite da anni nelle cronometro, probabilmente in virtù del peso di 780gr. All’anteriore Yates ha utilizzato una Shimano Dura-Ace C60. Il tutto gommato con tubolari Pirelli. Da notare anche le prolunghe in carbonio utilizzate da Yates, sagomate presumibilmente su misura.
Miglior scalatore della Tirreno Hector Carretero (Movistar), quindi non uno specialista delle cronometro, che si vede qui sulla sua Canyon Speedmax con gruppo SRAM Red AXS e ruote Zipp. La nuova 858 NSW all’anteriore e la Super-9 Carbon al posteriore. Curiosa la scelta delle coperture: tubolari Continental Competition TT al posteriore e GrandPrix Tubeless all’anteriore. Il tutto per rim-brakes.
Terzo nella prova, il campione del mondo della specialità Rohan Dennis (Ineos), il quale qui si vede a bordo della sua Pinarello Bolide TT. Tutto d’ordinanza per Dennis, che usa gruppo Shimano e ruote PRO (brand Shimano): la tre razze e la lenticolare Textreme, top di gamma della casa. 1kg tondo per la lenticolare e 760gr per la 3 razze. Tubolari Continental. Unico vezzo dell’australiano il transponder Velon per i dati al posto della borraccia (e non dietro la sella come tutti).
Quinto in classifica generale Aleksandr Vlasov (Astana) vincitore della maglia bianca di miglior giovane. 186cm per soli 68kg Vlasov si trova decisamente più a suo agio in montagna. Qui a bordo della Wilier Turbine, bici per freni a disco, con la tre razze Corima WS TT all’anteriore e la lenticolare C+ WS TT al posteriore. I tubolari dovrebbero essere i Wolfpack che la squadra kazaka utilizza già da qualche stagione. Cosi come la gabbia del cambio CeramicSpeed.
Stesso set-up per Jakob Fuglsang, il quale però utilizza un estensione al manubrio diversa e una corona grande che sembra almeno un 55.
Per restare nell’utilizzo dei freni a disco non si può prescindere dalle squadre che utilizzano Specialized, come il terzo classificato in generale Rafal Majka (Bora-Hangrohe), che vediamo qui sulla Shiv TT con ruote Roval disc 64 all’anteriore e la lenticolare 321 al posteriore. Tutto Tubeless.
Attrezzatura praticamente identica per Fausto Masnada alla Deceuninck.
Vincenzo Nibali alla Trek-Segafredo corre chiaramente con la venerabile Speedmax. Da sempre sprovvista di ruote da cronometro/triathlon, la Bontrager (marchio Trek) si affida a camuffamenti vari di altri prodotti. Qui sembra che la scelta sua caduta su una Pro3 Textreme all’anteriore ed una Zipp Super9 al posteriore. Gommate Pirelli.
Nel gruppo anche utilizzatori di gruppi e ruote Campagnolo. Qui l’allungatissimo Mikkel Berg (UAE), 13° nella tappa con la sua Colnago K.Zero montata SuperRecord EPS, con guarnitura Bora Ultra, un modello specifico da cronometro che la casa di Vicenza non ha più a catalogo, infatti tutto il montaggio è 11V. All’anteriore troviamo la nuova Campagnolo Bora WTO 77, mentre al posteriore la lenticolare Bora Ultra. Quindi copertone Vittoria Corsa Speed davanti e tubolare dietro.
E dulcis in fundo il vincitore della prova, Filippo Ganna (Ineos), che ha coperto i 10,1km del percorso in 10’42”, alla media di 56.64 km/h. Sulla Pinarello Bolide TT con guarnitura che sembra almeno una 56 (in proporzione al piedino da fata di Ganna, che è 192cm). Come ruote Ganna non usa le PRO dello sponsor, ma le Princeton Carbonworks. Modello Wake 6560 all’anteriore e la lenticolare Blur 633 al posteriore. La scelta della ruota anteriore è stata la stessa anche per Geraint Thomas. Ganna ha utilizzato tubolari Continental GP TT. Thomas invece utilizza GP-TT all’anteriore e Podium Pro Ltd al posteriore sulla lenticolare PRO Textreme.
Thomas utilizza delle leve dei freni custom.
Altissima invece la posizione delle estensioni manubrio di Ganna.
Ma con 580W medi negli ultimi 2 km nessun problema per il campione italiano. Bravo Filippo!
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