Alcune delle principali squadre di ciclismo europee stanno valutando l’ipotesi di creare un nuovo campionato, una sorta di “super-lega”, che potrebbe ridisegnare il panorama di questo sport trovando più fondi per le stesse squadre che lo gestiranno.
La notizia è stata data dall’agenzia Reuters, la quale riferisce da parte di fonti anonime che sarebbero circa cinque le squadre europee, tra cui la Ineos Grenadiers e la Jumbo-Visma, coinvolte in una fase iniziale di trattative a cui potrebbero aggiungersene altre. I portavoce di Ineos Grenadiers e Jumbo-Visma non hanno voluto commentare.
Le squadre avrebbero dato mandato alla società di consulenza e contabilità Ernst&Young di verificare se ci sia interesse da parte di potenziali investitori per il progetto e ha fissato una scadenza per le indicazioni per questa settimana.
Tra coloro che hanno mostrato interesse ci sarebbe CVC Partners, società finanziaria britannica specializzata in private equity, che è anche tra gli investitori di Formula One Group. I rispettivi portavoce si sono rifiutati di commentare.
Il progetto mira a distribuire parte dei guadagni derivanti dagli eventi ciclistici tra le squadre, che attualmente dipendono in gran parte da sponsorizzazioni esterne per i finanziamenti. “Si tratta di una risposta alle preoccupazioni delle squadre per il fatto che la parte del leone dei profitti delle principali gare ciclistiche, tra cui il Tour de France, la Vuelta e il Giro d’Italia, va ai loro organizzatori. È ovvio che il ciclismo è un gigante addormentato e merita un modello di business migliore. Per tutte le parti interessate, ma soprattutto per le squadre del World Tour (top). L’unico modo per arrivarci è la cooperazione” ha dichiarato giovedì alla Reuters il team manager della Jumbo-Visma Richard Plugge. Plugge non ha voluto commentare direttamente il suo coinvolgimento nelle trattative.
Non è la prima volta che le squadre di ciclismo esplorano un nuovo progetto di lega ciclistica. Alla fine del 2012 otto squadre hanno fondato un progetto di campionato chiamato World Series Cycling (WSC), ma i piani non si sono concretizzati. Idem per le Hammer Series, nate nel 2017 come serie di corse a tappe maschili di ciclismo su strada organizzata dal consorzio Velon, che non sono però sopravvissute oltre il 2019 dopo uno scontro legale con l’UCI.
Il motivo di questi fallimenti è tema conosciuto e dibattuto da decenni, e fondamentalmente risiede nel fatto che qualsiasi piano che non includa il Tour de France è considerato destinato a fallire, con l’organizzatore di questo, Amaury Sport Organization (ASO) che non intende cedere proventi o diritti della corsa alle squadre. Mentre la partecipazione di una squadra WT al Tour de France è praticamente l’unica condizione necessaria per trovare uno sponsor di rilievo che la finanzi, visto che il Tour de France è l’unico evento ciclistico che generi un ritorno sull’investimento sufficiente a coprire una sponsorizzazione al più alto livello Worldtour.
ASO nel corso del tempo ha poi espanso il proprio portfolio di eventi organizzati nel ciclismo non solo al Tour de France, ma anche a: Liège-Bastogne-Liège (maschile e femminile), Vuelta España, Paris-Nice, Critérium du Dauphiné, Paris-Roubaix (maschile e femminile), Flèche Wallonne (maschile e femminile), Paris-Tours , Vuelta Femenina, Tour of Qatar, Tour of Oman, Arctic Race of Norway, Deutschland Deine Tour, Eschborn–Frankfurt e Tour de France Femmes. Per un totale di 132 giorni di corse livello WorldTour annui.
Nel complesso si tratta quindi di una mera possibilità al momento, in pura fase esplorativa da parte delle squadre.
Se per ipotesi assurda una sorta di superlega creasse una corsa parallela al Tour con i propri miglior corridori e al Tour non facesse partecipare che comprimari cosa accadrebbe?