Oggi parte il Giro d’Italia numero 105, da Budapest, in Ungheria, con una tappa che tutti danno per promessa a Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), forse più per rimarcarne la presenza come superstar che altro, in una gara che molti vedono snobbata dalle altre star del gruppo, a cominciare dal duo sloveno delle meraviglie Roglic-Pogačar.
In realtà la corsa ha un percorso molto bello e variegato, con tapponi durissimi per dislivello e tecnicità delle discese. Molte le tappe per velocisti, ma anche svariate tappe “mosse” adatte a fughe in cui si potranno mettere in evidenza corridori meno noti al grande pubblico. Diamo, quindi un’occhiata alle formazioni in gara.
I francesi della AG2R-Citroën non hanno uomini da classifica quindi punteranno alle tappe. L’uomo di punta è l’austriaco Felix Gall, che si è ben comportato al Tour of the Alps e potrebbe aprire il contatore delle vittorie in carriera con una prestigiosa tappa al Giro. In alternativa Calmejane e Peters, che però latitano da un po’, quindi occhi puntati su Andrea Vendrame che potrebbe ripetersi con un’altra vittoria di tappa come l’anno scorso.
La Alpecin-Fenix sarà stretta attorno a MvdP, che ha giurato che vuole arrivare a Verona, ma teme le tappe alpine, che per lui sono una novità. Nel mirino ha sicuramente la maglia rosa nella prima tappa, ma resta sempre imprevedibile in ogni situazione.
La Astana quest’anno corre più sulle montagne russe che altro come risultati. Miguel Angel Lopez è il capitano, ma come noto, è piuttosto meteropatico, quindi potrebbe andare a podio come tornare a casa in ammiraglia (vedi Vuelta). Vincenzo Nibali sarà sicuramente protagonista in qualche tappa di montagna.
La Bahrain-Victorious sembra sempre essere la squadra più forte tra quelle non considerate tali. La formazione è di grande livello, con Mikel Landa, Pello Bilbao e persino Wout Poels che possono lottare per la classifica. Tratnik una tappa potrebbe portarla a casa.
La Bardiani-CSF Faizané è l’unica squadra totalmente italiana alla partenza. A parte questo è difficile pronosticarne qualche successo. Modolo a 34 anni non sembra essere papabile vincitore negli sprint, Filippo Fiorelli, che è già andato a podio in carriera in una tappa al Giro, potrebbe essere la sorpresa in qualche arrivo in uno sprint in tappe mosse.
I tedeschi della Bora-Hansgrohe hanno forse uno dei “treni” più forti in salita. Manca però un chiaro finalizzatore. Chi tra Hindley, Keldermann, Kämna e Buchmann? Forse il più papabile è quest’ultimo, ma le intenzioni della squadra non sembrano chiarissime. Kämna per una vittoria di tappa è a pronostico.
Alla Cofidis invece le idee sembrano chiarissime: il capitano unico è Guillaume Martin, ciclista filosofo che ha passato le ultime 3 settimane in ritiro solitario al rifugio Sapienza. Uomo molto solido e costante nei risultati, ma a cui manca l’acuto. Negli sprint il duo Cimolai-Consonni potrebbe fare bene.
Tra le invitate la Drone Hopper-Androni Giocattoli potrebbe essere la squadra che farà divertire gli appassionati con alcuni corridori giovani e brillanti come Cepeda, Tesfatsion, Ponomar e Mattia Bais. Ci proveranno di sicuro.
La EF Education-Easy Post quest’anno deve cominciare a macinare qualche risultato, e di solito tira sempre fuori qualche coniglio dal cilindro nei GT. La formazione è ben bilanciata e qualche tappa potrebbero portarla a casa con Cort e Caicedo. Carthy l’uomo da classifica, ed almeno la Top10 è nelle sue possibilità, ma anche qualcosa di più.
Altra formazione italiana, la Eolo-Kometa di Contador e Basso che ha in Lorenzo Fortunato l’uomo di punta, il quale potrebbe vincere una tappa, ma anche fare classifica più che dignitosamente. Vari uomini potrebbero infilarsi nella fuga giusta: Albanese, Gavazzi e Diego Rosa per ritrovarsi finalmente.
La Groupama-FdJ è All-In per Démare, che vorrà ritrovare i fasti di due anni fa. Il treno è tutto per lui, mentre Attila Valter è tutto da solo. Potrebbero fare incetta di tappe come deragliare stile Tour dell’anno passato.
I belgi della Intermarché-Wanty Gobert sono la squadra calda del momento dopo una primavera scintillante. Hanno svariati uomini che potrebbero fare belle cose, sia in montagna con Hirt, Pozzovivo e Taaramaë, che per tappe veloci con Girmay, che potrebbe anche vestirsi di Rosa proprio oggi.
Gli israeliani della Israel-Premier Tech arrivano a questo Giro con l’acqua alla gola nella caccia ai punti per restare nel WT. Tutte le loro chances sembrano riposare sui garretti di Giacomo Nizzolo negli sprint. Un numero di magia in qualche tappa potrebbe farlo De Marchi.
Squadrone alla partenza la Jumbo-Visma, che però al Giro si presenta con la squadra B, comandata da Tom Dumoulin, sul quale non vi sono certezze al momento. É comunque ben supportato, in particolare da Oomen e Foss. In particolare il secondo anche in chiave classifica.
Secondo squadrone alla partenza la Ineos-Grenadiers, che però parte con la squadra A-. Favorito principale alla vittoria finale è Richard Carapaz, supportato da un roster di enorme qualità cime da consuetudine. Corrono per il terzo Giro consecutivo da mettere in bacheca.
La Lotto-Soudal punta ovviamente su Caleb Ewan, il quale però non potrà contare sul proprio ultimo uomo di fiducia De Buyst. Il programma però sembra il solito: vincere un paio di sprint e poi salutare tutti in vista del Tour risparmiandosi n-mila metri di dislivello.
La Movistar ha pronta la scenografia da sogno scritta, con Valverde in rosa già oggi per saturare i media nei giorni a venire. Siccome non amano le cose facili hanno l’alternativa Ivan Sosa, che peraltro sembra in grande condizione e potrebbe lottare per la classifica fino alla fine.
La QuickStep-Alphavinyl punta sul diversamente giovane Mark Cavendish, il quale non passava al Giro da ben 9 anni. Con l’aiuto del solito treno delle meraviglie è facile che faccia ancora partire il contatore delle vittorie. Mauro e Mauri (Schmid e Vansevenant) gli uomini per le tappe in fuga.
Il Team BikeExchange-Jayco corre al grido di Simon Yates o morte, essendo il britannico l’altro grande favorito per la vittoria finale, e non avendo grandi alternative, ma soprattutto nemmeno un gran cast di supporto in montagna.
Il Team DSM invece punta su un accoppiata veterano-giovane, con Romain Bardet e Thymen Arensman. Tutti e due in ottima forma e col primo fresco vincitore al ToTa. Per Bardet è l’ultima cartuccia da sparare per almeno un podio al Giro. Ces Bol e Alberto Dainese cercano la conferma negli sprint dopo infiniti piazzamenti.
Alla Trek-Segafredo occhi puntati su Ciccone, che deve dimostrare di essere giunto a maturità. Difficile per lui prevedere qualcosa di meglio di una Top10 tuttavia. Bauke Mollema punterà a qualche tappa presumibilmente. Skjelmose-Jensen potrebbe essere la rivelazione.
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