“Carissimo Danilo, sono passati tanti giorni dalla tua uscita dal Giro d’Italia e dal mondo del ciclismo. Da quel giorno non ci siamo più sentiti ma oggi, alla vigilia della tua audizione, mi sento di scriverti questa lettera aperta affinché tu rifletta sull’importanza di quanto accadrà nei prossimi giorni. Sei infatti alla vigilia di quello che per te potrebbe essere (forse) un evento poco importante o di “routine” mentre in realtà, rappresenta un’ottima opportunità per uscire in modo più dignitoso da questo mondo a cui hai dedicato tanti anni. Le tue qualità sono indiscutibili anche se le hai offuscate con la scelta di prendere scorciatoie che hanno fatto tanto male a tutto il settore ed alle persone che hanno creduto in te. Io e la mia azienda abbiamo voluto darti fiducia e ci siamo spesi per farti dare quell’ultima possibilità che avevi giurato di saper sfruttare in modo migliore rispetto al passato. Purtroppo oggi ci troviamo tutti delusi e danneggiati dal tuo ennesimo errore. Credo però ci sia ancora spazio per rimediare, almeno in parte, al male che hai fatto in quest’ultimo anno e salvare il team, con tutto il personale e tutti i tuoi compagni di squadra, dando una piena e incondizionata collaborazione agli organi competenti affinche il ciclismo del futuro sia più pulito, invogli sponsor ad investirci e genitori a farlo praticare dai propri figli. Ti chiedo di essere il punto di svolta tra il ciclismo dei dubbi e delle zone d’ombra ed il ciclismo della trasparenza, dove tutti debbono poter applaudire lo spettacolo che vedono, nella certezza che il futuro non possa smentire la fiducia e l’entusiasmo che le grandi prestazioni sportive suscitano. Io posso offriti poco perchè quello che potevo darti te l’ho già dato, posso solo dirti che apprezzerei a tal punto una tua “piena collaborazione” da impegnarmi a rinunciare all’azione legale risarcitoria per i danni che ci hai creato ed a concederti di nuovo la mia stima. Spero sinceramente che questo appello venga accolto da te e che tu possa aprire la strada per altre collaborazioni, a cominciare dal tuo compagno di squadra Mauro Santambrogio ed ai tanti altri che possano avere suggerimenti da dare per far si che questo sport si possa correre solo con gambe, cuore e testa, lasciando fuori dal settore quei loschi medici e trafficanti che vedono negli atleti solo una fonte di reddito. Saranno poi gli enti federali a valutare la possibilità di prendere altre azioni concrete per far si che i risultati del domani possano essere certificati da controlli a posteriori che possano smascherare sistematicamente i bari dello sport, privandoli di successi e confiscando quanto illecitamente guadagnato. Ti aspetto libero nella coscienza per accompagnarti con la mia amicizia verso una nuova vita dove potrai ancora avere e dare tantissimo, anche senza il ciclismo.” ??
Un Caro Saluto,
??Valentino Sciotti
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