Il 30 giugno dell’anno scorso è stato lanciata da UCI, associazione dei corridori professionisti (CPA), associazione degli organizzatori di corse (AIOCC), associazione dei gruppi ciclistici professionistici (AIGCP) e sindacati dei corridori (UNIO) la commissione SafeR (per SafeRoadcycling). Una commissione creata “in risposta diretta alla tendenza all’aumento degli incidenti che si verificano nel ciclismo su strada professionistico maschile e femminile […]portando a un accordo unanime sulla necessità di un approccio più strutturato e sistematico per garantire la sicurezza“.
Nello specifico SafeR si è data come obiettivi: analizzare i rischi relativi ai percorsi delle gare UCI WorldTour, UCI Women’s World e UCI ProSeries; fornire consulenza sulla sicurezza alle parti interessate nel ciclismo su strada professionale, in particolare all’UCI; effettuare controlli di sicurezza sugli organizzatori e sulle squadre di gare (compresi i loro corridori); pubblicare rapporti trimestrali sulla sicurezza.
Ebbene, la scorsa settimana il presidente di SafeR, Jaap Van Hulten, è stato licenziato dal comitato esecutivo della stessa commissione. E si tratta di una prima volta abbastanza clamorosa per una commissione UCI. Il motivo del licenziamento è la totale passività mostrata da Van Hulten, in particolare a fronte delle recenti terribili cadute avvenute nelle varie corse.
Una fonte anonima riportata dal quotidiano francese L’Équipe ha riassunto concisamente la motivazione del malcontento nei confronti di Van Hulten: “Invece di pensare alle misure da adottare ha trascorso più tempo sui social network senza rispettare la sua tabella di marcia”.
Parte del malcontento nei confronti dell’ormai ex-presidente pare sia dovuta anche al fatto che gli altri membri della commissione fossero scontenti dell’influenza portata da alcune squadre pro in quello che dovrebbe essere un organo indipendente. Van Hulten infatti è molto vicino a Richard Plugge, Team Manager della Visma Lease a Bike, di cui è anche impiegato nello staff. Un malcontento che si è visto esprimere anche verso lo stesso Plugge, estromesso dall’AICGP a metà dello scorso marzo, rimpiazzato da Brent Copeland, Team Manager della Jayco-AlUla.
La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata dopo l‘episodio della chicane prima della foresta di Arenberg. Una soluzione dell’ultimo minuto di cui van Hulten ha cercato di appropriarsi personalmente via social. Una mossa per niente gradita alla stessa UCI, che ha convocato una riunione d’urgenza l’11 aprile scorso, preludio al licenziamento dell’olandese. Il motivo sarebbe stata la perdita di credibilità della commissione grazie a queste azioni spacciate come risultati personali, quando evidentemente non è stato il caso.
Per evidenziare il momento di confusione l’Équipe rilancia anche le “voci” secondo cui Michael Rogers, l’ex campione del mondo a crono 2003-04-05, a capo dei dipartimenti Strada e Innovazione dell’UCI dal 2022, si sarebbe dimesso proprio in concomitanza con il licenziamento di van Hulten per poi candidarsi immediatamente come presidente della commissione SafeR. Una mossa che ancora di più metterebbe in luce la scarsa indipendenza di questa commissione rispetto i vari organi che la compongono, a loro volta presidiati dalle squadre.
Insomma, mentre infuriano polemiche e si cercano soluzioni per il “problema cadute”, in cui ognuno dice la sua in concorrenza con gli altri e con le più fantasiose ricette, l’unico vero organo deputato a a fare questo lavoro è in preda a liti interne ed inazione.
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