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L’UCI ammette gli errori al mondiale

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L’unione ciclistica internazionale (UCI) ha ammesso di aver commesso degli errori durante la prova in linea maschile ai mondiali di Wollongong. Curiosamente lo ha fatto tramite il responsabile del settore mountainbike e ciclocross, Peter van den Abeele, ai microfoni di Sporza.

L’abolizione delle comunicazioni radio tra corridori e ammiraglie durante mondiali e olimpiadi era stato deciso sotto la presidenza di Pat McQuaid (2005-2013). Scelta fatta sulla base di una presunta minore pericolosità del correre in circuiti chiusi (come accade in mondiali e olimpiadi) rispetto al farlo su strade aperte, situazione che invece richiederebbe la presenza delle comunicazioni radio per incrementare la sicurezza dei corridori.

Agli ultimi mondiali però vari corridori si sono lamentati dello scarso lavoro degli addetti alla comunicazione dei distacchi e delle fughe in corso. Michael Matthews, dopo aver regalato il bronzo all’Australia è stato uno dei più critici:

discutevamo nel gruppo per sapere se correvamo per qualcosa, perché non avevamo idea di dove ci trovavamo rispetto all’insieme delle fughe. Mi chiedevo se stavo sprintando per una Top10 o cosa. Poi ho visto i francesi lavorare per Laporte e mi sono messo a ruota per fare lo sprint. Ma non avevo idea di che posizione avessi dopo il traguardo“.

Curiosamente la stessa cosa è stata affermata proprio da Laporte, argento, il quale non aveva idea del proprio piazzamento.

L’UCI ha quindi annunciato che per questi eventi nel futuro assumerà persone esperte, con già esperienza in grandi competizioni, in particolare in gare come Tour de France, Giro d’Italia e giro delle Fiandre. In questo modo l’UCI avrà il controllo diretto di questo personale, che non sarà più sotto la gestione delle federazioni locali.

Verranno implementati anche dei monitor nelle zone di rifornimento in cui verrà indicata la posizione dei corridori nella corsa. Cosa peraltro già in uso sui traguardi nelle corse WT, dove i corridori possono vedere il loro distacco rispetto al primo.

Ad ogni modo, almeno per ancora qualche anno, le radio continueranno a non essere permesse a mondiali e olimpiadi, in quanto anche l’attuale presidente David Lappartient è contrario, preferendo avere un elemento che “crei caos” nelle corse, in modo da renderle più imprevedibili e spettacolari.

Al momento accontentiamoci del caos.

Commenti

  1. Beh, prendere persone che già sono del mestiere pensavo già fosse così, mi chiedo allora chi é che faceva il lavoro delle lavagne (distacchi).
    ;nonzo%
  2. ildoppingnonvincemai:

    Dicono che le radioline erano state vietate perchè correndo in circuiti la sicurezza per i corridori è tale da renderle superflue poi però dicono che per risolvere i problemi di Wollongong serve personale per informare i corridori sulla corsa

    Per sicurezza dei corridori si intende ad esempio informarli dell'arrivo di rotonde, spartitraffico, intersezioni, etc... tutto mobilio urbano che negli ultimi decenni è diventato massiccio come presenza.
    In un circuito, ripetendo lo stesso percorso n volte, dopo un paio di giri sai cosa ti aspetta.

    Questo niente ha a che vedere con il dare i distacchi e la composizione delle fughe.

    Il personale che da i distacchi e scrive sulle lavagnette viene fornito dagli organizzatori, come anche le transenne, etc....finirà che l'UCI dovrà girare con le sue transenne...

    Al76:

    Non mi pare che una volta fosse vietato parlare tra ammiraglia e corridori. Con la radiolina e' piu' facile, ma anche senza, l'ammiraglia ti diceva che fare.
    Mica tanto. Le ammiraglie come sanno dei distacchi e delle fughe? Hanno apposta le televisioni in auto. Che poi si possa sempre fare "come una volta" è ovvio, ma se per tutto l'anno sei abituato con un certo sistema poi viene facile che quella volta all'anno (o 4 anni) che fai diversamente ci siano dei problemi.
  3. Io invece credo che con le radio la gara sarebbe stata più bella e vera, è ridicolo correre senza informazioni essenziali al momento giusto.
    Non siamo ad inizio '900, le radio le usano in tutte le gare, che senso ha non utilizzarle solo al mondiale?
    Oltretutto tra corridori che non si conoscono e magari non gareggiano mai assieme.
    Onore a RE che ha fatto una grande impresa, che però forse non avrebbe fatto con le radio.
    Ma con i se e i ma non si scrive la storia quindi onore a lui.
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