Il comitato etico dell’Unione ciclistica internazionale (UCI) ha lanciato un avvertimento a Patrick Lefévère, team manager della Soudal-QuickStep. Meno di un mese dopo aver criticato pubblicamente Julian Alaphilippe e la sua compagna Marion Rousse, il belga è stato multato di 20.000 franchi svizzeri per dichiarazioni pubbliche ritenute dall’organismo: “denigratorie nei confronti delle donne”.
Questa multa è sospesa, a condizione che il direttore generale della squadra Soudal-Quick Step chieda pubblicamente scusa, riconosca “la natura inappropriata delle sue dichiarazioni” e che “non commetta una violazione simile al Codice Etico dell’UCI nel prossimi tre anni”.
Patrick Lefévère si era già scusato nei giorni successivi tramite il quotidiano francese l’Équipe: “Le parole sono state più dure di quanto volessi, ho esagerato, mi dispiace“. Resta da vedere se il tecnico, 69 anni, tornerà a parlare dell’argomento nei prossimi giorni o se ritiene di essersi già scusato in questo modo.
Non so se Alaphilippe salti gli allenamenti, se si presenti al resto della squadra con postumi devastanti o cosa, ma l'impressione è che Lefévère faccia di tutto per lavare i panni sporchi in pubblico. Che lo faccia per liberarsi di un contratto milionario che non frutta come previsto, per antipatia o perché gli è partita la brocca, comunque non fa la figura di un educato signore e, a forza di dichiarazioni più o meno pesanti alla stampa, secondo me, l'UCI vuole fargli presente che la sta facendo fuori dal vaso.