L'UCI toglie lo sviluppo massimo consentito del rapporto per gli juniores | BDC Mag

L’UCI toglie lo sviluppo massimo consentito del rapporto per gli juniores

74

L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) abolirà dal 1 gennaio 2023 la limitazione dello sviluppo massimo del rapporto consentito per gli Juniores nelle gare del calendario internazionale (articolo 2.2.023 del regolamento UCI). Fino al 31 dicembre 2022 resta limitato a 7,93 metri per Junior Maschili e Femminili.

Questa limitazione era già stata tolta in Francia dal 2020, per cui i rapporti erano liberi per gli Juniores nelle gare del calendario nazionale transalpino. La discussione sull’opportunità di togliere questa limitazione per gli juniores era proprio nata in Francia, come avevamo riportato a suo tempo, prendendo in considerazione l’evoluzione del fisico dei giovani nel corso del tempo, e ritenendo che la limitazione dei rapporti fosse ormai anacronistica per gli juniores.

Nelle motivazioni del cambio di regolamento l’UCI pone sia la “mancanza di evidenze scientifiche a supporto delle restrizioni correnti”, sia per la difficile reperibilità dei pacchi pignoni adatti per i gruppi 12V attuali.

 

Commenti

  1. Doppiomisto:

    Magari ci fossero 9999 giovani che si illudono di essere Ballan, saremo la nazione con il settore giovanile migliore del mondo.

    Purtroppo i numeri sono drammaticamente inferiori.

    Considerando tutto il 2021 in tutta Italia solo 848 ragazzi delle categorie giovanili (esordienti 244, allievi 346 e juniores 258) sono riusciti a piazzarsi una volta nei primi 5 di una gara (minimissimo sindacale per "illudersi di essere un Ballan). Quelli con almeno una vittoria sono ancora meno, solo in 303 in totale per tutte e tre le categorie.
    In Italia ci sono poco meno di 1.800.000 ragazzi maschi nella fascia di età dai 13 ai 18 anni, il che vuol dire che solo lo 0,05% di essi pratica ciclismo su strada a livello competitivo.

    Quindi con questi numeri c'è poco da star qui a menarla sul dente in meno o il dente in più. Se nel futuro prossimo vorremo vedere ancora ciclisti italiani pro in gruppo le strade da intraprendere a mio avviso sono due.
    Allargare in maniera clamorosa il bacino dei praticanti o puntare forte sui quei pochissimi che hanno le qualità per emergere, senza lamentarsi dell'eccessiva pressione cui sono sottoposti questi ragazzi che tradotto vuol dire una cosa che tutti sappiamo ovvero che per arrivare al top bisogna sputare sangue ogni giorno che Dio manda in terra, perché nello sport di alto livello non ti regala niente nessuno.
    le 2 cose non sono in contrasto, se educhi la massa a capire che non tutti possono essere Nibali ...
    e l'unica via è spingere maggiormente sullo sport scolastico : i ragazzi devo imparare che lo sport è necessario, qualsiasi sport, sia al fisico che alla mente
  2. jacknipper:

    le 2 cose non sono in contrasto, se educhi la massa a capire che non tutti possono essere Nibali ...
    e l'unica via è spingere maggiormente sullo sport scolastico : i ragazzi devo imparare che lo sport è necessario, qualsiasi sport, sia al fisico che alla mente
    io direi, che in primis, ai ragazzi devono insegnare

    e
    qui bisognerebbe andare all'origine del problema, ovvero federazione (con istruzione nelle scuole per esempio......)

    ma poi, dove vogliamo andare, se due anni fà, si andava dicendo ceh fare attività fisica, in solitaria era proibito ect ect
    invece che incentivare l'attività motoria, e la conseguente salute psico/fisica
Articolo precedente

Longo Borghini e Ganna campioni italiani a cronometro

Articolo successivo

Evenepoel e gli altri campioni nazionali a cronometro

Gli ultimi articoli in Magazine