[Comunicato stampa] BASSANO – Ennesima impresa ciclistica di Simone Temperato. Il “Magico Tempe” stavolta ha stupito tutti inventandosi una nuova modalità di salita: sulle rampe della tappa del Giro, da Semonzo a Cima Grappa lungo la strada Giardino, invece della classica “impennata” che lo ha reso celebre, ha deciso per la prima volta di pedalare come i gamberi. Seduto sul manubrio, spalle al monte e quindi senza vedere la traiettoria da percorrere (unico riferimento la riga bianca a bordo carreggiata), e pedalando all’indietro, ha percorso i 19 chilometri dell’impegnativa scalata, con pendenze fino al 16 per cento, in 2 ore e 42 minuti, senza alcuna sosta.
«E’ stata molto dura – spiega Temperato – anche perchè l’ho fatta senza una preparazione specifica. Visto il meteo di questa estate, sabato 2 agosto ho detto “via il dente via il dolore”, e approfittato della bella giornata mi sono buttato. Ho scelto un rapporto agile, anche perchè mi aspettavano tratti durissimi come quello di Baita Camol, ma gli ultimi chilometri sono stati davvero impegnativi, la gamba era stanchissima anche per il movimento non abituale e ho dovuto davvero stringere i denti per raggiungere il Rifugio Bassano».
E’ riuscito a non mettere mai giù i piedi: «E’ stata tutta una tirata, all’inizio ho superato anche due cicloturisti che mi hanno guardato straniti. Ci sono stati momenti di difficoltà, causa buche e dissesti del manto stradale, solo un attimo ho sfiorato l’asfalto con un piede quando la bici ha perso aderenza scivolando su una deiezione di mucca, ma non mi sono fermato».
Temperato era seguito dall’inseparabile Sergio Dal Moro, che gli urlava qualche indicazione come “navigatore” e ha ripreso con la telecamera sul casco gran parte dell’impresa. Insieme a loro anche alcuni fans a scattare foto e fare riprese. All’arrivo, scendendo dalla bici, è stato sorretto dagli amici per qualche minuto perché la fatica di quasi tre ore e l’inusuale campo visivo “rovesciato” gli avevano creato un senso di vertigine nel rimettere i piedi a terra.
Per l’atleta e funambolo di Campese di Bassano si tratta dell’impresa delle imprese. Abituato a strabiliare appassionati e tifosi con le numerose salite in impennata su una sola ruota, a volte addirittura dopo aver tolto la ruota dalla forcella anteriore com’è capitato in luglio nella salita da Arabba al Pordoi, adesso ha escogitato un nuovo modo per strabiliare, la salita all’indietro. Appassionato di bike trial, con due partecipazioni ai mondiali e due titoli italiani tra il ’96 e il 2003, con all’attivo un record mondiale dell’ora su una sola ruota al velodromo di Bassano, il Magico Tempe, al motto di “L’impossibile non esiste ancora” ha infilato dal 2005 in poi una serie di performance con la bici da strada o in mtb scalando in impennata le grandi salite, da tutti i passi dolomitici al Grossglockner, dal Grappa allo Zoncolan. Leggendaria anche la discesa dallo Stelvio su una sola ruota. Spesso ha dato spettacolo anticipando i corridori in tappe del Giro (nell’ultimo sulla salita della Panarotta) o del Tour: mitica l’Alpe d’Huez scalata in impennata concedendosi a metà salita, senza mai smettere di pedalare, la colazione a base di marmellata mangiata direttamente dal vasetto con un cucchiaino.
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