[COMUNICATO STAMPA]
Lutto nel ciclismo padovano: è morto Andrea Visentini, grande pistard della Ciclisti Padovani e campione della pista
Cittadella (Pd). E’ scomparso l’ex alfiere della Ciclisti Padovani ed azzurro, Andrea Visentini. E’ stato un grande pistard e campione anni 60. Viveva con un cuore nuovo trapiantato dal professor Gallucci nel 1987. Cittadella sportiva e tutti gli appassionati di ciclismo sono in lutto per la scomparsa a 68 anni di Andrea Visentini, eccellente pistard e grande protagonista degli anni 60, sia per le tante vittorie (ben 7 titoli tricolori.. specialmente nel settore della velocità e sia per aver vissuto e contribuito ai meravigliosi fasti dell’epopea di Beppe Beghetto e Sergio Bianchetto e di numerosi rilevanti assi del pedale, vestendo la leggendaria maglia della Sc Padovani presieduta dal mitico Severino Rigoni ed inoltre varie prestigiose maglie azzurre. Con il funerale al Duomo di Cittadella lunedì pomeriggio 19 marzo, lo piangono affranti i due colleghi ed amici delle confinanti Tombolo e Galliera Veneta: Beppe Beghetto e Flavio Martini. Con Beppe Beghetto in particolare, si recavano spesso ad allenarsi insieme al Velodromo Monti di Padova percorrendo la strada in bicicletta, con spirito di sacrificio ed impegno tipico di quei tempi. Anche il figlio Olimpio Rigoni, a nome di tutta la grande storica famiglia della Padovani, ha inoltrato le più sentite condoglianze alla moglie Giovanna ed ai due figli Davide ed Alberto. Il terzo figlio Michele, era purtroppo mancato prematuramente in un incidente stradale nel 1989. “E’ stato il più bel corridore di Cittadella, città padovana, che ha dato tanti campioni allo sport e nel ciclismo certamente Andrea Visentini è stato al vertice del movimento dando lustro al territorio con le sue gesta atletiche in Italia ed all’estero – evidenziano lo storico Giudice di Gara di Tombolo, Firmino Bacchin ed il direttore di corsa internazionale, il cittadellese Pierluigi Basso. “Amava in modo riservato ed in umiltà raccontare le sue belle imprese e la sua carriera gloriosa e si passavano dei momenti di stupenda memoria storica e gioia sportiva -continuano Bacchin e Basso- Un pistard eccezionale e soprattutto una persona molto buona e con tantissimi amici e che ha certamente scritto una rilevante pagina di sport dell’Alta Padovana” conclude Firmino Bacchin. Smise l’attività nel 1967 per una caduta ed un infortunio alla spalla e nel 1987 ebbe una rilevante operazione con il trapianto al cuore effettuato dal professor Gallucci (autore del primo in Italia avvenuto nel 1985), dopo il quale condusse fino alla scorsa estate, in cui aveva contratto una forma infettiva, una vita regolare dedicandosi all’hobby della caccia e della pittura.
Fonte: Livio Fornasiero.