Il nostro viaggio a Taiwan continua con una visita a DT Swiss in quel di Taichung. La nota azienda svizzera ha infatti una sede nella seconda città dell’isola dove produce diversi articoli del proprio assortimento, aggiungendosi così alle fabbriche in Svizzera e Polonia. Per essere chiari fin dall’inizio va infatti detto che la produzione mondiale si divide su queste tre località.
DT Swiss produce a Taiwan per poter essere vicina alle numerose aziende di bici presente anche loro in zona (due su tutte: Giant e Specialized/Merida, i più grandi) in modo da poter offrire i propri componenti velocemente e senza costi di spedizione aggiuntivi. Qui lavorano in totale 230 persone, di cui 120 nella sede principale dove vengono fatti i mozzi, i raggi e il perno passante RWS, 45 in una sede distante 20 minuti di macchina di cui potete vedere le foto più in basso e dedicata esclusivamente all’assemblaggio delle ruote e altre 65 che fanno le forcelle e gli ammortizzatori.
La sede di Taiwan è stata aperta nel 2004, mentre la produzione vera è propria è cominciata solo nel 2006. Come vedrete più avanti, DT Swiss ha ricreato l’ambiente lavorativo della fabbrica svizzera, usando gli stessi macchinari e le stesse procedure. DT ci tiene ad essere considerata un’azienda svizzera e per questo motivo si è adoperata a formare i lavoratori taiwanesi secondo la propria esperienza.
Lo stipendio medio di un operaio taiwanese che lavora per DT Swiss è di 650 Euro al mese, che costano all’azienda dai 900 ai 1000 Euro (contributi, ecc). In Polonia il costo è di circa 100 Euro maggiore.
Come vedete, sia per i mozzi che per le ruote il processo di lavorazione è del tutto manuale: una catena di montaggio si prende cura del prodotto, utilizzando macchinari fatti in Germania. L’ambiente pulito e pieno di luce non ha nulla di che invidiare ad una fabbrica europea.
Per dirvi qualche numero: DT Swiss Taiwan ha prodotto nel 2011 33 milioni di raggi, sufficienti per circa 550.000 biciclette, oltre a 150.000 ruote complete, 250.000 mozzi e 330.000 perni passanti RWS. Fino al 2010 tutti i raggi venivano prodotti esclusivamente in Svizzera.
Abbiamo potuto vedere anche qualche nuovo prodotto 2013, fra cui spicca una ruota da DH veramente interessante e che salterà all’occhio nelle prossime stagioni. Non ve la posso mostrare, per ora, ma spero di potervi dare qualche news nei prossimi mesi.
Dicevo prima della vicinanza alle fabbriche di bici: è un requisito essenziale per rimanere concorrenziali nel prezzo. Infatti DT Swiss qui a Taiwan rifornisce i produttori che assemblano la bici in estremo oriente, mentre le fabbriche in Europa si occupano di chi assembla lì, pur importando i telai da Taiwan (come Canyon).
In Svizzera è presente la sede amministrativa, con marketing e ingegneri, oltre che la produzione di prodotti high end come le ruote in carbonio.
Qui ci troviamo nel reparto produzione raggi. Come vedete da quei rotoli parte il filo di acciaio che entra in una macchina completamente automatica che crea i raggi. Non ho potuto fotografarla da davanti dato che si tratta di un macchinario costruito in esclusiva per DT Swiss. Vi posso però dire che è uno spettacolo vederla funzionare. L’operaio si occupa di controllare la qualità dei raggi.
Molto interessante è il processo di colorazione dei raggi. Se notate, infatti, le ruote DT Swiss hanno in gran parte raggi neri. La colorazione dell’acciaio è piuttosto complicata, così DT ha preso esempio dalla colorazione di un produttore di armi ed ha studiato un processo in gran parte chimico che permette di colorare i raggi in modo che il colore sia resistente al tempo e agli strapazzi che una ruota di bicicletta deve subire. Anche qui, il processo è top secret. Il reparto è separato dal resto della fabbrica e ci possono entrare solo gli operai addetti ai lavori. Anche questi vengono tenuti all’oscuro di quello che accade nelle vasche di colorazione.
Per allontanarci dalle gigantografie di un Harald Philipp con sorriso perenne abbiamo dovuto cambiare fabbrica e così siamo andati dove DT Swiss produce le ruote.
Anche qui, la lavorazione è prettamente manuale. Le ruote vengono assemblate a partire dal mozzo, la cui produzione avete visto poco sopra. L’unica cosa che viene dall’esterno sono i cerchi, prodotti dalla Alex, una delle poche aziende che a livello mondiale fornisce i marchi conosciuti al pubblico.
Costruire una ruota è un’arte più che un lavoro, l’atmosfera tranquilla e laboriosa che si respira nello stabilimento DT Swiss è sicuramente una manna per la concentrazione dei lavoratori.
In diverse postazioni si passa così dal montaggio dei raggi sui mozzi, al loro fissaggio sul cerchio e alla tensionatura della ruota vera e propria. Il tutto con diversi controlli di qualità e precisione.
Non abbiamo visitato la fabbrica dedicata alle sospensioni. Comer per X Fusion (qui il report), si tratta di un processo lavorativo che le aziende non vogliono far vedere volentieri.
Oggi andiamo nella fabbrica di Giant, la più grande del Paese, dove vengono prodotti diversi marchi conosciuti, a parte Giant stessa.
State sintonizzati!
Durante lo scorso Tour de France la Visma-LAB e lo stesso Jonas Vingegaard avevano più…
Sono iniziati gli sconti del Black Friday, andiamo a vedere alcuni affaroni. Se trovate altri…
Con la Steelnovo Colnago presenta una fusione di tradizione e tecnologia: l'acciaio lavorato a mano…
Bella intervista del sito giapponese ciclowired.jp a Matt Hayman, ex corridore, vincitore della Paris-Roubaix 2016,…
Nuove e accattivanti colorazioni e opzioni di ruote sono disponibili anche per la più ampia…
Ad inizio 2024 Look ha presentato i nuovi pedali Keo Blade, dichiarando che fossero "il…