Mark Cavendish ha raggiunto un accordo con Lefévère

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Patrick Lefévère nella propria rubrica sul Het Nieuswblad racconta come ormai abbia raggiunto un accordo con Mark Cavendish per la prossima stagione. L’accordo è raggiunto a livello finanziario con un’estensione di contratto di un anno, ma con pagamenti spalmati su 2 anni. Un punto che resta ancora da definire è il ruolo che Cavendish vorrebbe avere in seno alla squadra di Lefévère dopo la prossima stagione quando si sarà ritirato dal professionismo a 37 anni.

È lo stesso Lefévère che lo spiega: “[…] Mark vuole fare qualcosa che abbia senso, e che cosa sia lascio che sia lui a spiegarlo. Per mia esperienza oggi tutti i corridori vogliono diventare performance manager, ma il problema è che spesso prendono se stessi come riferimento. Ma quello che ha funzionato per loro non necessariamente funziona per altri. Per Mark le porte sonno aperte ed in quel ruolo può essere sicuramente un valore per la squadra, ma allo stesso tempo voglio dire che il mio sponsor principale è assicurato sino al 2027, mentre gli sponsor secondari ancora per 2 o 3 anni, quindi non abbiamo molto spazio. Quest’anno non avremo abbastanza fondi per l’idea di Mark. Quest’anno ha corso con il minimo salariale. Chiariremo la faccenda la prossima settimana“.

Nel frattempo Cavendish correrà prossima settimana i mondiali su strada a Lovanio, e vedremo se il britannico non avrà magari un argomento di contrattazione ancora più solido a suo favore.

Commenti

  1. jan80:

    questo ad esempio nel calcio,ma vale lo stesso nel ciclismo,le cifre vengono dichiarate cosi
    https://www.calcioefinanza.it/2018/02/19/stipendi-serie-a-netto-lordo/
    Si, ma appunto, nel ciclismo è più facile che un corridore abbia residenza diversa da dove risiede la squadra per cui corre/gioca, come nel calcio.

    E comunque è facile "bypassare" il contratto standard, attraverso società per gestione dei diritti di immagine del corridore/calciatore, che possono essere ovunque. E con quelle arrotondare ampiamente il salario base.

    Fuori da denti: è il sistema con cui generazioni di ciclisti si pagavano il doping senza entrare nel mirino delle varie agenzie di entrate.
  2. Ser pecora:

    Si, ma appunto, nel ciclismo è più facile che un corridore abbia residenza diversa da dove risiede la squadra per cui corre/gioca, come nel calcio.

    E comunque è facile "bypassare" il contratto standard, attraverso società per gestione dei diritti di immagine del corridore/calciatore, che possono essere ovunque. E con quelle arrotondare ampiamente il salario base.

    Fuori da denti: è il sistema con cui generazioni di ciclisti si pagavano il doping senza entrare nel mirino delle varie agenzie di entrate.
    assolutamente,proprio cosi,infatti la differenza sta proprio qua,nel aver diverso paese di residenza.
    Se non sbaglio da qualche parte ci dovrebbe pure essere un'intervista di Aru,dove dice che ci rimane male quando per anni ha sentito parlare dei suo contratti,dove le cifre erano tante volte piu' alte della realta' ed altre piu' basse.....
  3. Zac36100:

    esatto
    Esatto cosa?
    È stato detto tutto e il contrario di tutto.
    Se è esatto che poi l'atleta pagherà nel suo paese di residenza le tasse (esempio la sanità) allora sono lordi.
    E l'atleta portoghese pagherà meno dell'atleta italiano, ma suppongo che dalla squadra escano gli stessi euro concordati con il "sindacato" di categoria. Se no che minimo sindacale è?
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