Mathieu van der Poel vince il 3° Fiandre in carriera. Longo Borghini vince tra le donne

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Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) ha vinto la 107^ edizione del giro delle Fiandre, ed è per lui la terza volta in carriera. Con questa vittoria l’olandese va a fare compagnia ad Achiel Buysse, Fiorenzo Magni, Eric Leman, Johan Museeuw, Tom Boonen e Fabian Cancellara, tutti vincitori di 3 Fiandre in carriera. Inoltre diventa l’olandese con più vittorie in classiche monumento: 5, superando Jan Raas e Hennie Kuiper.

Stra-favorito della vigilia, van der Poel ha attaccato a 44,8km dall’arrivo, sull’Oude Kwaremont, sfruttando oltre che la propria potenza anche le proprie abilità di guida nell’evitare di far pattinare la ruota posteriore sul pavé bagnato dalla pioggia, cosa non riuscita a tutti i suoi immediati inseguitori.

Da li in poi l’assolo dell’olandese, che come alla E3 ha gestito alla perfezione il proprio sforzo allungando ad ogni chilometro il proprio vantaggio sull’immediato inseguitore, Matteo Jorgenson (Visma), il quale poi è stato ripreso dal secondo gruppo di inseguitori e quindi naufragato (finito 31° a 3’38”).

Vittoria di MvdP quindi alla moda di MvdP, con nessuno in grado di riportarsi, anche in gruppetti, al fenomeno olandese dopo il suo attacco. Ci hanno provato un coraggioso Alberto Bettiol (EF-Easypost) e Dylan Teuns (Israel-PremierTech), i quali però sono stati ripresi dal gruppo inseguitore a pochi metri dal traguardo.

I piazzamenti sul podio infatti si sono giocati con una volata, in cui ha prevalso un inaspettato Luca Mozzato (Arkéa), il quale però conferma le proprie doti di corridore da classiche del nord. Terzo Michael Matthews (Jayco) il quale però è stato retrocesso (con una decisione piuttosto contestabile) poi per aver deviato dalla propria traiettoria durante lo sprint, consegnando il 3° posto a Nils Politt (UAE), dietro il quale si sono piazzati i propri compagni Mikkel Bjerg e Antonio Morgado (il più giovane corridore, 20 anni 63 giorni, in 80 anni a fare una Top5 in una classica monumento), evidenziando la forza della UAE, che nel finale aveva anche Tim Wellens, che si è sacrificato a favore dei compagni terminando 12°. Alla UAE è mancato giusto un finalizzatore, presumibilmente quello dell’anno scorso.

Infine da segnalare la velocità media: 44.481 km/h che rappresenta il nuovo, ennesimo, record storico per una classica. 0,4kmh meglio dello scorso anno, che già aveva segnato un nuovo record.

Ta le donne vittoria di Elisa Longo Borghini (Lidl-Trek) la quale è riuscita ad andare via nell’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont assieme alla compagna di squadra Shirin van Aanrooij e Kasja Niewadoma (Canon/SRAM), per poi battere quest’ultima in uno sprint ridotto. Terza quindi la van Aanrooij. Seconda vittoria al Fiandre per l’italiana dopo il successo di 9 anni fa. Un 1° e 3° posto che gratificano la Lidl-Trek dopo una gara maschile avara di soddisfazioni (10° Skujins e 22° Pedersen).

 

 

 

Commenti

  1. Lupin III:

    Si, sempre con sta storia. L'ha staccato un volta di numero (ma potrei sbagliarmi). E dopo Tokyo non penso abbia voglia di rischiare oltre lo stretto necessario...
    Anche se è un campione, la competitività in MTB non se la inventa neanche lui.
    Poi magari alle olimpiadi stacca tutti e vince con 5 minuti e mi cospargerò il capo di cenere.
    2019 ha corso 5 tappe di coppa, 3 vittorie in XCO e 5 su 5 in Short track ed ha vinto l'europeo in modo imbarazzante per gli altri.
    L'unico di cui dovrebbe aver paura in MTB è Pidcock...
  2. Lupin III:

    E poi che palle sta storia del corridore completo che deve fare/vincere anche i GT: ognuno deve correre le corse piu adatte alle sue caratteristiche fisiche
    Vero, e non solo per le caratteristiche fisiche, ma anche per le corse che piacciono o meno ad uno. Quello che dice grimpeur75 però è vero: ai corridori da Gt la menano sempre che non corrono le classiche, meno il contrario....

    E comunque la storia di Merckx che vinceva tutto anche ha stufato (me): il correre o meno tutti i tipi di gare dipende da com'è interpretato il ciclismo in un dato momento storico*, marginalmente dalle caratteristiche di un corridore.

    *inteso come dinamiche di gara, percorsi, etc..in particolare i GT possono cambiare dal giorno alla notte come percorsi, e favorire o meno certe tipologie di corridori. Per dire, un GT degli ultimi 10 anni un Indurain lo avrebbe (se) vinto a fatica.
  3. Doctor Speck:

    Su Blevins lo so, ma sai quanto gli americani tengano alle olimpiadi, io sono abbastanza convinto che punterà tutto su quella gara e sarà della partita.
    Koretzky tecnicamente è tra i più forti, e tra la fine dello scorso anno e l'inizio di questa stagione ha dimostrato una superiorità abbastanza marcata... poi sono i giochi di casa, non so quanto sia forte di testa per reggere la pressione di un paese intero ma mi pare che sarà lì a giocarsela.
    Nino su quel percorso proprio non ce lo vedo tra i favoriti, non lo metterei nemmeno sul podio.
    Chiedo a te che segui la mtb (anche se siamo leggermente o.t.)

    Ma come italiani? C'era uno dei fratelli Braidot che andava forte. Kersbaumer? (sicuro l'ho scritto sbagliato :mrgreen:) Possibilità di giocarsi una medaglia?
    Essendo un percorso artificiale e "meno tecnico", è meno importante la griglia di partenza? Esempio, VDP e Pidcock, partendo indietro, ne risentiranno meno?
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