Milan Vader (Jumbo-Vima) è caduto in una discesa a cento chilometri dal traguardo nella 5^ tappa del Giro dei Paesi Baschi a Mallabia questo venerdì. Il 26enne olandese, compagno di squadra di Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, è volato oltre il guard-rail ed è stato subito soccorso e trasportato in un ospedale di Bilbao.
Secondo i media olandesi era in una “condizione critica”. Ferito con un taglio sul collo all’altezza della carotide, il corridore è stato posto in coma artificiale con la preoccupazione di mantenere una buona funzione cerebrale. Soffre anche di diverse fratture alle vertebre, ad una scapola ed una clavicola.
⚠️ Hainbat txirrindulari erori dira. Milan Vaderrek golpe handia hartu du.
‼️ Caída de varios ciclistas. El ciclista del @JumboVismaRoad @MilanVader1 ha sido el peor parado.
🏆 GP @BancoSabadell
🎥 @eitbkirolak #Itzulia pic.twitter.com/CYUpRHWTsv
— Itzulia Basque Country (@ehitzulia) April 8, 2022
Ieri sera il team Jumbo-Visma ha parlato di “situazione stabile”.
Milan Vader, 26 anni, ha ottenuto il 10° posto in mountain bike alle Olimpiadi di Tokyo.
Fra l'altro i 10 morti del ciclismo includono gli incidenti stradali, mentre i 46 del camminare no.
La MTB è molto più pericolosa del ciclismo su strada (24 morti contro 10).
Non mi è chiaro perchè c'è un'altra voce bicicletta (5 morti) distinta da ciclismo (10 morti)
Ovviamente le persone che camminano sono più di quelle che vanno in bici, quindi la classifica andrebbe ritarata rispetto al numero di praticanti e alle ore cumulate praticate.
Altro aspetto da considerare è che la statistica riguarda la Svizzera, gli sport di montagna infatti sono fortemente rappresentati,probabilmente una statistica in Italia sarebbe un po' diversa.
(non so valutare l'attendibilità, comunque la fonte è questa https://www.bfu.ch/media/gpqfiujv/infortuni-mortali-nello-sport.pdf)
View attachment
Senza contare che "sport" e "sport agonistico" sono due cose piuttosto diverse (non mi risulta che esistano gare di trekking o di "balneazione" ;-))
E' una considerazione generale: il corpo umano non è fatto per viaggiare a certe velocità, nè dal punto di vista "attivo" che "passivo", e ne consegue che qualsiasi attività che implica la velocità è intrinsecamente pericolosa.
Decisamente no, nè le strade nè i mezzi sono stati pensati o realizzati in base alle nostre caratteristiche: Sui mezzi si sta (parzialmente) lavorando da qualche decennio con dispositivi sia attivi che passivi con buoni risultati, ma le strade sono ancora come concetto poco più di quelle di epoca romana. Molto probabilmente è questo l'ostacolo che ha interrotto il calo dell'incidentalità e della mortalità stradale in UE.
L'evoluzione c'entra nel senso che, come ho scritto in precedenza, l'organismo umano non è stato "progettato" per le velocità, nè per raggiungerle nè soprattutto per "smaltirle". Che alla fine il problema non è la velocità ma la decelerazione quasi istantanea.
Farsene una ragione, ovviamente al netto delle misure possibili . Che è il nocciolo dell'obiezione di fondo.
Che nonostante caschi, HANS, rollbar, scocche di sopravvivenza etc periodicamente ci lasciano la pelle.
Diciamo che non è proprio l'esempio migliore...