Il movimento per un ciclismo credibile (MPCC) nei gironi scorsi ha incontrato Marc Madiot ed Iwan Spekenbrink, tema manager di Groupama-FDJ e Sunweb. Le due ultime squadre di Georg Preidler, coinvolto e condannato nell’operazione Aderlass. Madiot e Spekenbrink hanno avuto un incontro con Preidler per capire le modalità di doping trattato nell’operazione Aderlass.
Ora l’MPCC ne ha tirato delle conclusioni e chiede delle contromisure all’UCI. In particolare l’MPCC
-chiede che venga aumentato il numero di controlli ematici fuori competizione
-che i controlli vengano effettuati il più vicino possibile all’ora di partenza delle gare
-che vengano effettuati controlli ematici all’arrivo
-test all’inizio e durante le ferie dei corridori e durante i periodi di pausa
-eventuale inserimento nel protocollo di analisi la ricerca di polimeri plastici (lasciati dalle sacche per le trasfusioni)
-iniziare un’inchiesta sull’utilizzo di polveri nelle borracce nei finali di corsa (si presume sia utilizzato l’Aicar in questo modo)
Queste misure vengono chieste per contrastare i metodi di doping, definiti “mafiosi” ed esterni alle squadre, constatati durante l’operazione Aderlass, e che appunto gravitano attorno all’utilizzo di trasfusioni ematiche prima e durante i periodi di ferie e pause, con grande attenzione alla stabilità dei valori per circuire il passaporto biologico.
Delle misure che immaginiamo saranno mal tollerate dai ciclisti che già lamentano il numero e le modalità degli attuali controlli oltre alla violazione della privacy. I controlli ematici all’arrivo delle corse (in particolare nelle corse a tappe) sembrano anche poco fattibili (i corridori sarebbero sottoposti a prelievi quotidiani per settimane).