Mathieu Van der Poel (MVDP), 24 anni, è sempre stato un predestinato, ed ora, dopo la vittoria alla Dwaars Door Vlaanderens, per molti c’è stata la conferma.
2 volte campione del mondo di ciclocross, 2 volte campione europeo cx, campione nazionale per 5 anni di fila (2015-2019). Solo per citare i risultati maggiori, perché ha vinto un numero impressionante di gare in questa disciplina.
Corridore iper-completo, con 2 secondi posti in coppa del mondo in Mtb XC ed un 3° posto ai mondiali nel 2018 (4° in Marathon nel 2017).
Che fosse un predestinato da sempre lo dice la genetica: figlio di Adri Van der Poel e nipote per via di madre di Raymond Poulidor.
Del nonno, “Poupou” Poulidor, è difficile riassumere qualcosa, se non che è il corridore più amato di sempre in Francia. Corridore da grandi giri, eterno piazzato. La sua maglia e bici viola (Mercier) sono un’icona della storia del ciclismo.
Una Vuelta nel 1964 (2° l’anno dopo), e poi “eterno secondo” al Tour de France: tre volte 2° e cinque volte 3°! Sette tappe vinte al Tour, ma nonostante tutto ciò non hai mai portato nemmeno per un giorno la maglia gialla in carriera. Resta mitico il suo duello spalla a spalla con Jacques Anquetil nel 1964 sulla salita al Puy-de Dôme, e l’errore pazzesco della 9^ tappa, Briançon-Monaco, quando Poulidor, entrato nel velodromo in testa, si fermò dopo aver tagliato il traguardo dimenticandosi che doveva fare un ulteriore giro (stile Paris-Roubaix), venendo quindi sorpassato da Anquetil che guadagnò 1′ di abbuono. Perse il Tour per 55″.
Vincitore di una Sanremo nel 1961 (2° nel 1962), fu eterno piazzato anche ai mondiali: tre volte 3° ed una volta 2°. Non li vinse mai.
Adri van der Poel non fu da meno in quanto a piazzamenti, ma vinse 2 tappe al Tour de France, un Giro delle Fiandre, una Amstel Gold Race, una Liège-Bastogne-Liège, una Clàsica de S. Sebastian. In ciclocross dominò come il figlio in campo nazionale, ma fu secondo ai mondiali per 5 volte consecutive dal 1988 al 1991! Alla fine però riuscì a spuntarla nel 1996, oro davanti gli italiani Luca Bramati e Daniele Pontoni.
Anche il fratello David e lo zio Jacques sono e sono stati ciclisti professionisti.
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