Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) soffre ancora del mal di schiena che lo ha afflitto durante la passata stagione. Lo ha riferito lui stesso dopo essere stato ancora battuto da Wout van Aert nella gara di ciclocross di Zonhoven, ieri, dopo essere caduto due volte sulle pista sabbiosa durante i primi due giri.
Il corridore olandese, che festeggerà il suo 28° compleanno tra 10 giorni, ha concluso con un ritardo di oltre 1’23” dal suo rivale: “Nelle settimane precedenti Wout era sicuramente più forte. Ma nei nostri ultimi due scontri mi ha preceduto di oltre un minuto. Questo divario la dice lunga sulla situazione attuale. In questi giorni faccio degli errori perché non sono abbastanza concentrato sul percorso“.
E’ stato durante la gara giovedì scorso a Koksijde che il quattro volte campione del mondo ha visto ricomparire il dolore alla schiena, un anno dopo essere stato costretto a terminare la sua stagione a causa degli stessi disturbi, in seguito all’incidente in mountain bike ai Giochi Olimpici di Tokyo: “La mia schiena non va bene. Posso fare uno sforzo massimale di mezzo giro, ma non di più. Ogni volta devo trovare una posizione più comoda per alleviarlo. È frustrante“.
La situazione è comunque migliore rispetto allo scorso inverno: “In passato avevo ancora dolore anche quando non ero in bici. Ora posso allenarmi senza problemi“.
Oggi volerà in Spagna per un ritiro su strada con la sua squadra, la Alpecin-Deceuninck. “Non vedo l’ora di arrivare lì. Questi dieci giorni mi faranno bene. Potrò concentrarmi sulla guarigione della mia schiena. Tutto il personale sarà lì per aiutarmi. Anche se stavamo già cercando di farlo qui con persone che si prendono cura di me“.
Il campione olandese spera di risolvere il dolore alla schiena per la prossima Coppa del Mondo, il 22 gennaio a Benidorm, in Spagna. Anche se resta da capire se sia saggio continuare a gareggiare in ciclocross con questo dolore, rischiando di peggiorarlo e potenzialmente precludersi l’avvio di stagione nelle classiche a cui punta. Ed al contempo non fare risultati incoraggianti anche per il morale con le ruote tassellate, complice anche la paura di cadere, come ha affermato il padre, Adrie, durante la gara di Vermiglio.
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